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    Sacerdote trasmette la messa su Facebook, Meta gliela censura: “Viola i diritti d’autore dei Mondiali in Qatar”

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 6 Dic. 2022 alle 16:02 Aggiornato il 6 Dic. 2022 alle 16:03

    Da ormai due anni don Paolo Marré Brunenghi, sacerdote della parrocchia della Risurrezione di Gesù Cristo di Borgoratti, nel Genovese, trasmette la messa su Facebook per raggiungere i fedeli anche a casa o ovunque si trovino. Si serve della pagina intestata alla parrocchia, ma giovedì scorso Meta gli ha rimosso il video per “violazione dei diritti d’autore della FIFA World Cup”. Una accusa campata in aria, visto che non c’era alcun riferimento ai Mondiali nelle sue parole né tantomeno immagini delle partite.

    Al Corriere della Sera don Paolo ha spiegato: “Prima questi di Meta mi hanno mandato degli avvisi dicendomi che avrebbero tagliato qualcosa dai miei video — che peraltro sono solo messe —, poi mi hanno bloccato dicendo che volavo di diritti d’autore della Fifa. Sta di fatto che mi hanno sospeso un servizio che era ed è utilissimo e mi dispiace per gli anziani… ora devo provare a vedere se mi hanno sbloccato, comunque da giorni il mio pc non riesce a trasmettere la messa via Facebook. Non capisco davvero cosa possa essere successo: o sono scattati degli algoritmi oppure qualcuno per dispetto ha fatto una segnalazione e loro, senza verificarla, mi hanno sospeso”.

    Il sacerdote ha spiegato che la sua iniziativa è stata particolarmente apprezzata dagli anziani, che così posso sentirsi “connessi con la parrocchia”: “Scrivono nei commenti del video ringraziamenti, richieste di preghiere, si sentono partecipi pur non potendo venire in chiesa”. Don Paolo rivendica di possedere i diritti d’autore di quanto trasmesso, essendo appartenenti alla Chiesa, della quale lui è un rappresentante: “Il fatto è che sono sempre stato attento anche a tagliare i canti all’inizio e alla fine, proprio per non violare eventuali diritti d’autore. Questa è una celebrazione di una messa di cui dispongo tutti i diritti come prete della Chiesa Cattolica”.

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