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    Nel 1991 uccise brutalmente i genitori, nel 2019 Pietro Maso ha preso il reddito di cittadinanza

    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 30 Lug. 2020 alle 11:10 Aggiornato il 30 Lug. 2020 alle 13:51

    Pietro Maso, che uccise i genitori, nel 2019 ha preso il reddito cittadinanza

    Nel 1991 a Montecchia di Crosara, in provincia di Verona, uccise brutalmente i genitori a colpi di spranga per intascarne l’eredità: adesso si scopre che l’anno scorso Pietro Maso è stato tra i beneficiari del reddito di cittadinanza, il sussidio riservato dallo Stato a chi guadagna meno di 9.360 euro l’anno. A rivelarlo è il settimanale Oggi, che ha consultato una lista che risale alla fine dello scorso anno e nella quale il nome di Maso compare chiaramente. Oggi, a quanto pare, il 49enne (condannato a 30 anni di carcere e uscito nel 2015) non è più un percettore del reddito di cittadinanza, ma fino a qualche mese fa invece percepiva un assegno che può arrivare fino a 780 euro al mese.

    Perché Pietro Maso prendeva il reddito di cittadinanza? Perché la legge prevede che gli unici condannati che non possono godere di “pensioni, assegni e stipendi a carico dello Stato” sono quelli che hanno precedenti penali per reati legati alla criminalità organizzata, al terrorismo o per truffa ai danni dello Stato, e Maso non rientra in nessuna di queste categorie. Dopo la condanna per l’omicidio dei genitori, però, è stato interdetto “in perpetuo” dai pubblici uffici, come confermato al settimanale dal suo avvocato Marco De Giorgio, che ritiene anche che il reddito di cittadinanza di Maso sia stato sospeso per la gravità della sua vicenda giudiziaria. A questo proposito, il legale di Pietro Maso afferma che, perché sia perseguito penalmente, si dovrebbe dimostrare la mala fede del suo assistito che potrebbe non essere stato a conoscenza delle limitazioni al reddito di cittadinanza, scoprendo solo in un secondo momento che il sussidio non gli spettava.

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