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    Papa Francesco ringrazia il suo autista: “Renzo va in pensione, merita un applauso”

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 30 Giu. 2021 alle 15:59

    Papa Francesco ha reso pubblicamente omaggio al suo autista che oggi va in pensione, cogliendo l’occasione per ringraziare i tanti altri laici che lavorano presso la Santa Sede.

    “Qui, in Vaticano, c’è tanta varietà di gente che lavora: i preti, i cardinali, le suore, tanti laici, tanti; e oggi io vorrei soffermarmi per ringraziare un laico, che oggi va in pensione, Renzo Cestiè“, ha detto il pontefice al termine dell’Udienza generale di oggi.

    “Lui ha incominciato a lavorare a 14 anni, veniva in bicicletta. Oggi è l’autista del Papa: ha fatto tutto questo. Un applauso a Renzo e alla sua fedeltà! È una di quelle persone che porta avanti la Chiesa con il suo lavoro, con la sua benevolenza e con la sua preghiera. Lo ringrazio tanto e anche approfitto dell’opportunità per ringraziare tutti i laici che lavorano con noi in Vaticano”.

    Renzo Cestiè: chi è l’autista di Papa Francesco

    L’omaggio del pontefice in una pubblica udienza non è stato il primo momento di notorietà per il 67enne Renzo Cestiè, intervistato anche qualche anno fa dal quotidiano britannico The Guardian, dove in poche righe emerse un rapporto cordiale tra i due. L’articolo ricordava come ai tempi di Benedetto XVI, Cestiè fosse soltanto il secondo autista del Papa, “ma allora avevamo una flotta completamente diversa”.

    “Avevamo una Mercedes blindata, una papa-mobile blindata: Papa Francesco non le vuole, cerca il contatto con la gente. Il Santo Padre non teme nulla”, raccontava Cestiè nell’intervista, affermando anch’egli di non avere alcuna paura. “Se succede, andiamo in paradiso”.

    Particolare il primo incontro tra l’autista e il pontefice. Andato a prendere il Papa, Cestiè rimase interdetto quando “un funzionario si precipitò fuori dicendo: ‘Portala via!'”, riferendosi alla Mercedes. “Il Papa voleva prendere l’autobus con i cardinali. Mi disse: ‘Ti dispiace se vado con i miei amici?’ Allora non sapevamo ancora che odiava il lusso”.

    Nelle prime settimane di pontificato, Papa Francesco visitò di persona il garage del Vaticano, optano per una Ford Focus blu e una papa-mobile più piccola e aperta rispetto a quella usata dai suoi predecessori. “Per noi fu una cosa meravigliosa, un Santo Padre così umile”.

    Il rapporto tra Cestiè e il pontefice – da come lo raccontò l’autista al quotidiano britannico – è sempre stato cordiale. Il Papa, sottolineò l’autista al Guardian, insiste anche per chiudere da sé la portiera dell’auto. Inoltre, tratta con cortesia i propri collaboratori. “Siamo tutti uguali. Siamo persone che collaborano con lui”.

    Francesco, ammise Cestiè, è un passeggero tranquillo che di solito evita l’autoradio e soprattutto rispetta l’equilibrio tra lavoro e vita privata dei propri dipendenti. A differenza dell’autista di Benedetto XVI, anch’egli in pensione da diversi anni, “che è sempre stato qui, ogni giorno, anche nei periodi di ferie”, alle dipendenze dell’attuale pontefice Cestiè ha osservato un turno di sei ore al giorno. “Il Santo Padre è il primo a dire: ‘Perché oggi non riposi?’”

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