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    Medio Oriente, l’appello di Papa Francesco: “In nome di Dio, cessi il frastuono delle armi”

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 16 Mag. 2021 alle 14:26 Aggiornato il 17 Mag. 2021 alle 19:05

    “Grandissima preoccupazione”: è il sentimento che Papa Francesco ha espresso a proposito della guerra in corso tra israeliani e palestinesi. Il pontefice, dal balcone di Piazza San Pietro, ha lanciato oggi il tradizionale messaggio domenicale del Regina Coeli e ha rivolto un appello sugli scontri in Terra Santa fra israeliani e palestinesi, sottolineando l’inaccettabilità della morte di innocenti, soprattutto dei bambini.

    “Seguo con grandissima preoccupazione quello che sta avvenendo in Terra Santa in questi giorni, violenti scontri armati tra la Striscia di Gaza e Israele hanno preso il sopravvento e rischiano di degenerare in una spirale di morte e distruzione“, ha detto Francesco. “Troppi innocenti morti, anche bambini, questo è terribile e inaccettabile, la loro morte è segno che non si vuole costruire il futuro ma lo si vuole distruggere“.

    Il conflitto tra israeliani e palestinesi “è una ferita grave nella fraternità tra i cittadini”, ha detto Bergoglio. “Mi chiedo: l’odio e la vendetta dove porteranno? Davvero pensiamo di costruire la pace distruggendo l’altro? Dio ha creato gli esseri umani uguali, allora in nome di Dio, faccio appello alla calma e, a chi ne ha responsabilità, di far cessare il frastuono delle armi e percorrere le vie della pace, anche con l’aiuto dell’unità internazionale”. L’invito del Papa è che “Israeliani e palestinesi trovino la strada del dialogo e del perdono necessaria per una speranza comune e una convivenza tra fratelli”.

    Il Papa oggi ha celebrato la messa in San Pietro per la comunità dei fedeli del Myanmar. “Voglio portare sull’altare del Signore le sofferenze del vostro popolo e pregare con voi perché Dio converta i cuori di tutti alla pace”, ha detto il pontefice. “La preghiera di Gesù ci aiuti a custodire la fede anche nei momenti difficili, a essere costruttori di unità, a rischiare la vita per la verità del Vangelo”, ha aggiunto. “Dove c’è guerra, violenza, odio, essere fedeli al Vangelo e artigiani di pace significa impegnarsi, anche attraverso le scelte sociali e politiche, rischiando la vita. Solo così le cose possono cambiare”.

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