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    Palermo, disabili torturati e picchiati in una casa di cura: 17 arresti | VIDEO

    Di Sofia Gadici
    Pubblicato il 17 Dic. 2021 alle 10:03 Aggiornato il 17 Dic. 2021 alle 10:30

    Il dipendente dell’azienda sanitaria chiudeva un occhio sulle irregolarità della struttura, in cambio il figlio e nuora erano stati assunti. La Onlus gestiva la residenza per disabili psichici “Suor Rosina La Grua onlus” di Castelbuono, provincia di Palermo, come un lager. In cinque anni ha ottenuto finanziamenti per 6,2 milioni di euro e i soldi venivano sperperati, in auto, viaggi e gioielli.

    I disabili, come testimoniano le immagine riprese dalla Guardia di finanza, venivano trascinati a forza nella stanza chiamata “relax” fra insulti, calci e schiaffi. Li rinchiudevano per ore, senza acqua e cibo. Nel blitz notturno le fiamme gialle hanno arrestato i responsabili delle violenze. Tra le 17 persone fermate, dieci sono state portate in carcere e altre sette sono ai domiciliari. Gli operatori sono accusati di tortura.

    Arrestati anche il presidente della Onlus, Gaetano Di Marco, e il funzionario dell’Azienda sanitaria di Palermo Vincenzo Prestigiacomo che avrebbe dovuto vigilare sulla struttura.

    Ora i 23 ospiti della casa (17 uomini e 6 donne fra i 29 e i 63 anni) sono stati liberati e saranno trasferiti in altre strutture.

    Oltre alle immagini delle violenze la guardia di Finanza ha raccolto anche le voci dei protagonisti grazie alle intercettazioni: “Se entra la Finanza tuo papà passa i guai, tutto questo loro l’hanno capito?” diceva un operatore. “Centoventimila euro di parcelle fra lui e sua moglie, 60 mila euro lui e 70 mila euro l’anno la moglie, senza che lei a Castelbuono mettesse un piede”. Il riferimento è al dipendente dell’Asp. E ancora: “Tu ce l’hai presente un manicomio? Uguale, identico, ci manca solo che li legano ai letti e poi siamo a posto, siamo pronti per la D’Urso”.

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