Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    Padova, donna incinta viene rimandata a casa dall’ospedale, dopo tre ore partorisce una bimba morta

    Immagini generiche da Pixabay

    Il caso lo scorso 27 novembre al presidio di Schiavonia, Monselice. La Procura ha aperto un'inchiesta

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 9 Dic. 2020 alle 15:19

    Donna incinta rimandata a casa: partorisce bimba morta

    Una donna incinta va in ospedale e viene rimandata a casa. Tre ore più tardi partorisce una bimba morta. E’ una dolorosa vicenda avvenuta al nosocomio di Schiavonia, nel comune di Monselice, in provincia di Padova, che ha portato all’apertura di un’inchiesta da parte della Procura. A raccontarla è oggi il quotidiano Il Mattino di Padova.

    I fatti risalgono al 27 novembre scorso, precisamente alle ore 22.40, quando la donna, 27 anni, alla 39esima settimana di gravidanza, si presenta al Pronto soccorso dell’ospedale di Schiavonia pensando di essere prossima al parto. Viene sottoposta a una visita ginecologica e poi rimandata a casa, ma tre ore dopo viene colpita da un’altra emorragia ed è costretta a tornare di corsa in ospedale, dove viene sottoposta a un taglio cesareo urgente con una diagnosi di distacco placentare. Un’intervento che si rivela inutile visto che il neonato, una bimba, nascerà morto.

    Le notizie di cronaca di TPI

    Come spiega Il Mattino di Padova, la Procura di Padova ha aperto un’inchiesta dopo la denuncia dei genitori della piccola, residenti nell’Estense, ora distrutti dal dolore e decisi a capire se la tragedia era evitabile o meno. L’avvocato padovano della coppia, Matteo Mion, ha dichiarato che “il caso merita un approfondimento da parte della procura”. “Appare almeno il sospetto di una possibile responsabilità medica visto che il bimbo è nato morto al termine di una gravidanza regolare. È chiaro che qualcosa è andato storto e che il personale sanitario avrebbe dovuto essere più scrupoloso di fronte alle condizioni della gestante”. La denuncia all’autorità giudiziaria viene richiesto di effettuare diversi accertamenti, compresa un’autopsia sulla piccola neonata.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version