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    Cambio ora legale 2023: quando e come spostare le lancette

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 25 Mar. 2023 alle 16:04

    Cambio ora legale 2023: quando e come spostare le lancette

    Torna l’ora legale: ma quando avviene il cambio? Come spostare le lancette dell’orologio e quando? Un’ora avanti o indietro? Il cambio avverrà nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo 2023. Bisognerà spostare in avanti di un’ora le lancette. Si dormirà quindi un’ora in meno, ma avremo un’ora di luce naturale in più per altri 7 mesi, esattamente fino a domenica 29 ottobre quando torneremo nuovamente all’ora solare.

    C’è da dire che ormai smartphone, pc e tablet si aggiornano automaticamente, mentre dovremo fare attenzione nel ricordarsi di spostare manualmente le lancette dei nostri dispositivi analogici, come gli orologi a muro. Da questo weekend quindi le giornate si allungheranno ulteriormente e farà buio più tardi la sera.

    Secondo le stime di un’analisi della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), promotrice assieme a Consumerismo No Profit di una petizione online per mantenerla tutto l’anno, l’adozione dell’ora legale permanente produrrebbe nel nostro Paese, sulla base delle attuali tariffe elettriche, risparmi diretti in bolletta per 382 milioni di euro, grazie a minori consumi di energia per circa 720 milioni di kwh. Risparmio che salirebbe qualora nel corso dell’anno le tariffe elettriche dovessero subire incrementi. Dal 2004 al 2022 il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10,9 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2 miliardi di euro si stima.

    Una questione quella legata all’ora legale dibattuta da anni, con molti Paesi europei che vorrebbero abolirla. L’ora legale 2023 arriva dunque questo weekend, tra sabato 25 e domenica 26 marzo 2023. Per convenzione si è solito far scattare il cambio tra le due e le tre di notte. Dovremo quindi portare le lancette in avanti di un’ora.

    Gli esperti consigliano di affrontare il passaggio dall’ora solare a quella legale consumando pasti leggeri e andando a letto prima senza attardarsi con i dispostivi elettronici, ossia televisioni e cellulari. Come detto, la conseguenza di questo provvedimento è che si dormirà un’ora in meno ma si guadagnerà un’ora di luce in più. Con l’ora legale, infatti, il sole sorge più tardi, ma la sera la luce si protrae più a lungo, a differenza di quanto accade durante l’ora solare quando il sole sorge prima ma tramonta anche prima.

    Sima chiede oggi al Governo Meloni di impegnarsi per arrivare in Italia all’abbandono definitivo dell’ora solare adottando l’orario legale tutto l’anno. Una possibilità prevista dall’Unione Europea che già nel 2019 ha approvato una Direttiva che lascia ampia discrezionalità agli Stati Membri, auspicando un coordinamento tra le varie nazioni per evitare ripercussioni sugli scambi commerciali e i movimenti transfrontalieri.

    “L’irrompere sulla scena internazionale della grave crisi energetica che stiamo vivendo in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina dal febbraio 2022 e le necessità di utilizzare al meglio le risorse oggi disponibili ci invita ad una nuova riflessione”, afferma il presidente di Sima Alessandro Miani. “Ai cittadini vengono richiesti da oltre un anno sforzi per evitare gli sprechi e ridurre i consumi energetici, ma anche lo Stato deve impegnarsi sfruttando le possibilità offerte dall’Ue allo scopo di eliminare disagi alla popolazione, adottando quegli strumenti, come l’ora legale permanente, che produrrebbero molteplici vantaggi per tutti: famiglie, imprese, ambiente e salute collettiva”, conclude Miani.

    Ora legale 2023: la storia

    In Italia l’ora legale esiste dai tempi della Prima guerra mondiale, esattamente dal 1916. Avere un’ora in più di luce portava infatti numerosi risparmi e vantaggi all’epoca del conflitto. Il passaggio fu poi abolito a partire dal 1920 ma nei decenni successivi venne reintrodotto e nuovamente abolito diverse volte. Nel 1966 l’ora legale fu definitivamente ristabilita, era un periodo di crisi energetica in cui serviva sfruttare meglio la luce del sole nel tardo pomeriggio e alla sera. L’ora in più di luce restò in vigore dal 1966 al 1980 per quattro mesi all’anno (da maggio a settembre), ma dal 1981 arrivò una ulteriore novità con l’introduzione dell’ora legale notte tra il sabato e la domenica successiva all’equinozio di primavera, più semplicemente nell’ultima domenica di marzo. L’ultima modifica ai tempi dell’ora legale risale al 1996: da allora il passaggio dall’ora solare a quella legale avviene con uguali tempi (fusi orari a parte) e modalità tra tutti gli Stati dell’Unione Europea.

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