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    Le Ong rilanciano: “Faremo tutte come la Sea Watch”

    La Sea Watch 3
    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 4 Lug. 2019 alle 16:29 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:28

    Ong difesa Sea Watch | Carola | Mediterranea | Open Arms

    Ong difesa Sea Watch – “Agiremo come ha fatto la Sea Watch, seguendo la legge del mare”. Il giorno dopo la decisione del gip di Agrigento, le Ong si dicono pronte a “tornare a largo per salvare vite umane”, proseguendo il braccio di ferro con il Viminale.

    Il primo simbolico gesto di compattezza di Mediterranea, Antigone, Opern Arms, Amnesty e Medici senza Frontiere è stato quello di disertare l’audizione sul decreto di sicurezza bis prevista a Montecitorio. Una decisione presa in solidarietà nei confronti di Sea Watch che era stata esclusa. “Usano il Parlamento come fosse casa propria”, sostengono le Ong.

    Il discorso del nuovo presidente del Parlamento Ue

    Anche il neo presidente del Parlamento europeo, David Sassoli si è schierato in difesa delle Ong durante il suo primo discorso a Strasburgo: “Il dialogo tra il Parlamento e le Ong penso sia costante e normale. Sono qui da dieci anni e le Ong sanno che la porta del Parlamento europeo è sempre aperta: la apriremo ancora di più. Il dialogo delle Ong sarà garantito e assicurato”, ha sottolineato il capo dell’Europarlamento.

    > Il discorso di David Sassoli davanti al Parlamento europeo

    L’ultimo tragico naufragio

    Intanto, l’emergenza in mare resta alta e continuano i naufragi nel Mediterraneo. Ci sarebbero oltre 80 migranti dispersi in un naufragio avvenuto ieri in Tunisia, al largo di Zarzis. A darne notizie su Twitter è stato l’account di Alarm Phone, la piattaforma che aiuta i migranti nel Mediterraneo e che si pone come obiettivo di “consentire alla società civile di monitorare ciò che accade in mare”.

    > Migranti, oltre 80 dispersi dopo un naufragio al largo della Tunisia

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