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    Omicidio “Diabolik”: arrestato il sospetto killer di Fabrizio Piscitelli

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 17 Dic. 2021 alle 17:48 Aggiornato il 17 Dic. 2021 alle 18:50

    Omicidio “Diabolik”: arrestato il sospetto killer di Fabrizio Piscitelli

    È stato arrestato l’uomo sospettato di aver sparato a Fabrizio Piscitelli, il capo ultras della Lazio ucciso con un colpo di pistola alla testa nel parco degli Acquedotti a Roma. Si tratta di Raul Esteban Calderon, accusato di omicidio aggravato dal metodo mafioso. L’uomo, arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Roma lo scorso 13 dicembre, è stato anche accusato di aver preso parte all’omicidio di Shehaj Selavdi, avvenuto l’anno scorso sulla spiaggia di Torvaianica.

    L’uomo era noto come sicario, assoldato dalle bande di narcotrafficanti dell’area del Tuscolano, di Primavalle e di Montespaccato. L’ultimo suo arresto risale al 2016, quando venne fermato per una rapina a mano armata a Grosseto ed è già stato condannato per diversi reati.

    Il suo fermo è stato convalidato oggi dal gip di Roma, che ha emesso nei confronti di Calderon un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. “Diabolik”era stato ucciso il 7 agosto 2019 con un colpo di pistola alla testa, esploso da un uomo vestito da runner.

    Secondo l’indagine della Direzione distrettuale antimafia che ha portato all’arresto degli scorsi giorni, l’omicidio sarebbe maturato nell’ambito di una guerra per il controllo dello spaccio di droga sul territorio della Capitale.

    Calderon sarebbe stato incastrato da una telecamera privata, che lo ha ripreso mentre scappava dalla scena dell’omicidio. Le indagini sulla morte di Piscitelli avrebbero trovato una “convergenza” con quelle sull’omicidio di Torvaianica, in cui lo stesso Calderon è accusato di concorso in omicidio volontario.

    Assieme a lui è accusato anche Enrico Bennato, già in carcere per altri reati. Il 53enne è nipote di Walter Domizi, considerato dagli inquirenti un ex boss locale. Inoltre, Bennato è fratello di Andrea, ucciso nel 2005 nella faida di Primavalle, e anche di Leandro Bennato, gambizzato tre mesi dopo l’uccisione di Piscitelli.

    Secondo l’inchiesta “Grande Raccordo Criminale” che a novembre 2019 ha portato all’arresto di 51 persone, Piscitelli avrebbe guidato un’organizzazione dedita al traffico di droga insieme a Fabrizio Fabietti, capace di rifornire gran parte delle piazze di spaccio di Roma.

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