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    Covid, no vax chiede analisi del sangue pre-vaccino, il medico si rifiuta e viene minacciato

    Di Maria Elena Marsico
    Pubblicato il 4 Gen. 2022 alle 11:23

    La nuova frontiera dei no vax per evitare il vaccino sono le analisi del sangue, un controllo generale per cercare di evitare l’immunizzazione. Accertamenti “pre vaccinali” che vengono richiesti ai propri medici, ma che “non esistono” come ha fatto notare Diego Pavesio, componente della Commissione Solidarietà dell’Ordine dei Medici di Torino, che su Linkedin ha denunciato l’episodio riportando lo scambio di messaggi con il suo paziente. “Non esistono esami pre vaccinali, non si possono prescrivere, non l’ho mai fatto e non lo farò mai perché non servono a nulla. Si vaccini il prima possibile, la variante omicron ha un’infettività mostruosa e contagerà tutti i non vaccinati in poche settimane”, ha scritto il medico.

    La risposta del mutuato è arrivata dopo tre ore: “In quanto mio medico di base lei è e tenuto a fare ciò che le chiedo cioè la prescrizione di alcuni esami generali perché ho piacere di farmi un controllo e non devo dare spiegazioni del motivo”, e ha proseguito minacciando il dottore: “Quindi le chiedo la cortesia di farmi la prescrizione di alcuni esami del sangue di controllo generale, sennò devo ritenermi obbligato a citare il suo nome ai carabinieri in quanto si rifiuta di fare il suo dovere”.

    Pavesio a quel punto gli ha fatto notare che è il medico a decidere quali esami far fare al proprio paziente. Concludendo il post e in risposta all’uomo ha scritto: “Nel frattempo ho provveduto a ricusarla in quanto “venuto meno il rapporto di fiducia medico paziente” in modo che lei debba scegliersi un altro MMG che sicuramente sarà più comprensivo ed efficiente di me. È un mio diritto, è previsto dall’ACN che regola il rapporto convenzionale e ne usufruisco quando non c’è un rapporto di fiducia tra medico e paziente, come in questo caso”.

    Pavesio ha definito la vicenda uno “spiacevole episodio” anche se utile a ricordare che il “punto cardine nel rapporto tra paziente e medico di famiglia è la fiducia”.

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