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    Gratteri e la prefazione al libro negazionista, ma lui si difende: “Non c’entro, mi sono vaccinato”

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 27 Mar. 2021 alle 11:06

    Non ci sta il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri a passare come negazionista del Covid. Nelle ultime ore ha tenuto banco la questione della prefazione scritta dal magistrato da sempre in prima linea contro la ‘ndrangheta al libro Strage di Stato: le verità nascoste della Covid-19, firmato dal medico No Mask Pasquale Bacco e dal giudice presso la Corte d’Appello di Messina Angelo Giorgianni, noti per le loro posizioni negazioniste. La prefazione è scritta proprio da Nicola Gratteri.

    Il magistrato calabrese però si difende e ribadisce di essere tutt’altro che un negazionista: “Se legge la prefazione del libro, lei vedrà che tutto c’è tranne che negazionismo. Se io considerassi in questo modo i vaccini, non mi sarei mai vaccinato come invece ho già fatto. Dico di più: non mi sarei messo al telefono con il medico dell’Asp di Catanzaro per farmi spiegare i possibili effetti collaterali per un archivista del mio ufficio che aveva timore di farlo. Non avrei convinto a vaccinarsi gli impiegati che tengono ogni giorno rapporti con il pubblico. La mia prefazione? Si tratta di due paginette in cui parlo solo di come le mafie possono approfittare della pandemia…”, spiega Gratteri interpellato da Il fatto quotidiano e Il Corriere della Sera.

    Certo, probabilmente firmare la prefazione di un libro come Strage di Stato, scritto da due autori noti per le loro posizioni negazioniste e complottiste, può ritenersi una leggerezza. Come riporta Il Fatto, Giorgianni, in un convegno organizzato da Vittorio Sgarbi e nel corso di un incontro alla Camera con la deputata ex M5s Sara Cunial, aveva parlato di “dittatura sanitaria camuffata da democrazia”, di “Oms complice di crimini contro l’umanità”, arrivando a sostenere che “il progresso non può essere garantito dal signor Bill Gates o da BigPharma” e finanche che la “pandemia è uno strumento di ingegneria sociale che serviva per realizzare un colpo di stato globale”. Mentre il dottor Bacco durante una manifestazione a Taranto, aveva invitato tutti a gettare via la mascherina.

    Gratteri spiega ancora che gli era stato chiesto “di dare un contributo sul tema del Covid e delle conseguenze. Per me il tema non era il negazionismo. Giorgianni lo conoscevo perché è un magistrato, ha lavorato a Reggio Calabria ed è stato sottosegretario agli Interni (nel governo Prodi I, ndr). Bacco non lo conoscevo. È la prima volta che lo sento. Giorgianni mi ha chiesto questa cortesia”.

    Anche il giudice Angelo Giorgianni, però, si difende dall’accusa di negazionismo: “Sfido chiunque a trovare la frase sui vaccini acqua di fogna, anzi a chi la trova darò un milione di euro! Io non sono un negazionista e non sono un no vax, vorrei solo che su questi vaccini anti Covid si approfondisse di più. Perciò attenzione: aspetterei qualche giorno per capire qual è l’obiettivo vero di questa polemica, quali saranno i suoi effetti. L’obiettivo, secondo me, è Nicola Gratteri”.

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