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    Neonazista 22enne arrestato a Bergamo, dopo due giorni in cella ritratta tutto: “È stato un momento di debolezza”

    È accusato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa e resistenza a pubblico ufficiale. 

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 16 Feb. 2020 alle 13:14 Aggiornato il 16 Feb. 2020 alle 13:16

    Neonazista 22enne arrestato a Bergamo, dopo due giorni in cella ritratta tutto: “È stato un momento di debolezza”

    “È sconvolto e non fa che scusarsi con tutti. Da un paio di mesi viveva un momento di debolezza, si sentiva come se non avesse più un’identità”. Sono le parole del legale del neonazista 22enne di Bergamo arrestato dalla Digos tra mercoledì e giovedì nel quartiere Monterosso perché stava distribuendo volantini neonazisti con un passamontagna. Il giovane, incensurato, portava con sé un coltello e in casa sua la polizia ha trovato vario materiale xenofobo.

    Il 22enne è stato arrestato con l’accusa di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, ma anche per resistenza a pubblico ufficiale.

    È stato scarcerato ieri intorno alle 15 e, come riporta il Corriere di Bergamo, in quell’occasione il suo avvocato ha detto che lui: “È pronto a rispondere dell’errore che ha commesso, ne ha compreso la stupidità”. E ha aggiunto: “Già questi due giorni di carcere, in cui ha avuto modo di convivere con persone diverse da lui per etnia, l’hanno reso migliore”.

    “Sono dispiaciuto, non avevo compreso la gravità di quello che stavo facendo. Chiedo perdono a tutti”, ha detto il giovane davanti al gip secondo Bergamo News.

    L’arresto

    “Mescolanza razziale, genocidio bianco”, si legge sul volantino che il 22enne stava distribuendo. Il foglio era firmato “Forze di liberazione europee – Divisione Nord” e conteneva un riferimento alle Forze di Difesa Croate (Hos), formazione nazionalista croata.

    Su di lui la Digos stava indagando da gennaio, quando aveva ricevuto una segnalazione in merito ad alcuni strani volantini, inneggianti appunto all’estrema destra in tutta Europa, trovati nelle cassette della posta di via Corridoni.

    Tra mercoledì e giovedì il ragazzo è stato avvicinato dalla polizia. Ha tentato di scappare, ma è stato inseguito e raggiunto a piedi: una volta bloccato ha tentato di reagire a un agente, provocandogli una contusione.

    A casa sua è stato trovato altro materiale, tra cui felpe con il logo Hos, immagini di Adolf Hitler e un volantino che ritraeva Greta Thunberg con un mitra puntato contro.

    Dopo l’interrogatorio di convalida, il gip ha disposto l’obbligo di firma in caserma e il divieto di uscire di casa dalle 21 alle 6.

    Il giovane conosce bene la Croazia, perché il padre ha lavorato per molto tempo lì, e parla slavo. Le forze dell’ordine stanno ora cercando di verificare eventuali suoi collegamenti a gruppi specifici, all’estero o in Italia.

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