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    ‘Ndrangheta, arrestati due uomini per l’investimento del boss Benestare: sono i nomi indicati dal giornalista Klaus Davi

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 20 Lug. 2021 alle 11:28

    Due persone sono state arrestate dalla Squadra mobile di Reggio Calabria per l’investimento di Giorgio Benestare, detto Franco, indicato come già esponente di spicco della cosca ‘ndranghetista De Stefano-Tegano e cognato del boss Orazio De Stefano. Il boss era stato investito il 26 maggio nel quartiere di Archi, a Reggio Calabria, da un furgone Fiat Doblò bianco mentre percorreva a piedi via Croce Cimitero, riportando gravissime lesioni e finendo in prognosi riservata.

    I due uomini arrestati, Emilio Molinetti e Marco Geria, entrambi 31enni, sono rispettivamente figlio e uomo di fiducia del boss Gino Molinetti, arrestato nell’operazione “Malefix”. Sono accusati di tentato omicidio, ricettazione e danneggiamento a mezzo incendio aggravati dall’agevolazione mafiosa. A disporre l’arresto un’ordinanza emessa dal gip su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri e dei pm della Dda Stefano Musolino e Walter Ignazitto. Secondo la Dda l’investimento è stato il risultato di un piano preordinato e programmato nel tempo.

    Gli arresti hanno confermato l’ipotesi avanzata già all’inizio di giugno dal giornalista Klaus Davi, che cura per conto di TgCom24 la rubrica ‘Fatti e Misfatti-I Fuorilegge’. Il giornalista aveva indicato proprio in Emilio Molinetti uno dei due soggetti alla guida del furgone aveva dedicato una serie di articoli e post su Facebook alla vicenda, riuscendo  indicare poco dopo anche il secondo presunto autore del tentato omicidio, Marco Geria.

    “La qualità del lavoro giornalistico paga”, ha commentato il giornalista. “Ringrazio il direttore Paolo Liguori per avermi dato fiducia in tutti questi anni. Siamo un piccolo programma, lavoriamo con umiltà e i risultati si vedono. Il giornalismo investigativo esiste! Nessuno in Calabria ci ha mai detto grazie per il lavoro che svolgiamo ma poco importa. La cosa importante, come dicevano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sono i risultati”, ha concluso Davi.

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