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    Naufragio di Cutro, proteste dei familiari per il trasferimento delle salme. Uno scafista tra le vittime

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 8 Mar. 2023 alle 15:30

    Naufragio di Cutro, proteste dei familiari per il trasferimento delle salme. Uno scafista tra le vittime

    Per disposizione del ministero dell’Interno, le salme delle vittime del naufragio di Cutro saranno trasferite nel cimitero musulmano di Bologna.

    La decisione ha scatenato la protesta dei familiari, che si sono riuniti davanti al palazzetto dello sport di Crotone, adibito in questi giorni a obitorio.

    Secondo quanto riporta l’Ansa, i parenti delle vittime chiedono di attendere ancora qualche giorno per avviare le pratiche di trasferimento nel paese d’origine. Peraltro, il Comune di Crotone, che ha raccolto le istanze dei famigliari delle vittime, aveva già deliberato delle somme per i costi del trasferimento delle salme, prelevandole dal Fondo migranti che poi sarebbe stato rimborsato dal ministero.

    Dopo le proteste, dal Viminale hanno precisato che il trasferimento a Bologna è una “soluzione provvisoria e non definitiva presa per dare immediata dignità alle salme, anche perché in Afghanistan non è semplice procedere nell’immediato al rimpatrio”. Precisando inoltre che: “Si procederà sulla base delle richieste di ogni nucleo familiare con la soluzione definitiva: qualora sia richiesto il rimpatrio della salma, lo Stato italiano se ne farà carico di tutti gli oneri”.

    Il quarto scafista trovate tra le vittime

    Un altro presunto scafista, un 30enne di origini turche, è stato riconosciuto dai superstiti. Lo hanno fatto sapere le autorità.  Nella notte si era appreso invece dell’arresto del quarto presunto scafista dell’imbarcazione, il cui schianto ha provocato la morte accertata di 71 persone e un numero ancora imprecisato di dispersi. Si tratta di un cittadino turco. Il suo nome è Gun Ufuk, e ha 28 anni. Dopo il naufragio era riuscito a fuggire e ad arrivare in Austria, dove è stato rintracciato.

    Sul conto di Ufuk pendeva l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Crotone, Michele Ciociola, dopo la convalida dei fermi degli altri presunti scafisti. Gli altri tre arrestati sono un turco e due pakistani, uno dei quali minorenne.

    Ufuk sarebbe stata la persona cui era affidato il compito di condurre l’imbarcazione che a poche decine di metri dalla riva, davanti la costa di Steccato di Cutro, ha urtato contro una secca scaraventando in mare le persone a bordo. Il cittadino turco, inoltre, avrebbe svolto anche le funzioni di meccanico, intervenendo più volte quando il motore dell’imbarcazione aveva manifestato qualche problema.

    Domani 9 marzo 2023 si terrà il Consiglio dei ministri presso l’aula consiliare del Comune di Cutro. In base a quanto fatto sapere da Palazzo Chigi, sarà seguito da una conferenza stampa.

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