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    Napoli, professore ucciso a coltellate nella scuola in cui insegnava

    Credit: ANSA/CESARE ABBATE
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 28 Set. 2022 alle 12:47

    Napoli, professore ucciso a coltellate nella scuola in cui insegnava

    Ucciso nella scuola in cui insegnava. È accaduto a Melito, nel napoletano, dove il corpo del professor Marcello Toscano, 64 anni è stato trovato all’esterno dell’istituto Marino Guarano, con diverse ferite di coltello all’addome. Ad allertare le autorità erano stati i famigliari di Toscano, preoccupati perché non era più rientrato. Poco dopo la denuncia fatta in serata, l’auto della vittima era stata trovata nei pressi della scuola in cui faceva l’insegnante di sostegno. Una volta aperti i cancelli, gli investigatori hanno trovato il corpo di Toscano nel cortile.

    “Non so cosa sia successo ma potrebbe essere stata una nota a scatenare l’ira di qualche ragazzo o qualche genitore”, ha detto all’agenzia LaPresse il professore Andrea Cipolletti, amico e collega della vittima. “Marcello a mezzogiorno ha chiesto a un suo collega di insegnargli a mandare la posizione tramite WhatsApp, probabilmente si sentiva in pericolo”, ha aggiunto.

    Già lo scorso maggio uno studente della stessa scuola era stato accoltellato in classe. Qualche mese prima invece, una 11enne era stata aggredita nel bagno della scuola da una coetanea.

    Per quanto riguarda il caso di Toscano, i carabinieri hanno già acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza della scuola e hanno sentito amici, parenti e colleghi della vittima, per ricostruire le ultime ore di vita della vittima.

    “L’hanno ammazzato come un cane nel cortile di una scuola della Repubblica Italiana nella tarda mattinata di un anonimo martedì di fine settembre”, ha scritto su Facebook il cugino, cugino, il giornalista Marcello Curzio. “Cronache da Melito dove si muore senza un perché e tra l’indifferenza generale grazie ad uno Stato che ha abdicato da tempo diventando solo una sorta di participio passato: qualcosa che è stato ma che adesso non c’è più”.

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