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    Torino, 74enne muore d’infarto tra gli scaffali, ma il supermercato rimane aperto

    Proteste dei clienti per la decisione di non chiudere il negozio

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 1 Set. 2019 alle 11:14 Aggiornato il 2 Set. 2019 alle 16:49

    Donna muore d’infarto al supermercato. Tragedia a Rivarolo Canavese, in provincia di Torino. Nella mattinata di sabato 31 agosto un’anziana di 74 anni è deceduta mentre faceva la spesa all’Eurospin.

    L’anziana ha accusato un malore mentre era in giro tra gli scaffali del supermercato, vicino alle bottiglie dell’acqua minerale. Poco dopo sono arrivati i soccorsi (chiamati dal figlio dell’anziana), due ambulanze del 118, che hanno provato a effettuare delle operazioni di rianimazione, ma per la donna non c’era nulla da fare e i medici hanno potuto soltanto accertare il decesso.

    Il corpo della 74enne è stato coperto da un telo ed è rimasto riverso a terra per circa un’ora. Nel frattempo, il supermercato è rimasto aperto ai clienti, che hanno continuato a fare la spesa.

    Un episodio controverso su cui sono in corso accertamenti da parte della Polizia. Al momento comunque non sembrano esserci dubbi sul fatto che a provocare il decesso della 74enne sia stato un malore.

    Il comportamento del supermercato, sul momento, ha destato scalpore e alcuni clienti hanno chiesto ai responsabili se non fosse il caso di chiudere il locale. Quanto alla salma, la legge prevede che un cadavere non possa essere spostato dal luogo del decesso finché non arriva l’autorizzazione del pubblico ministero.

    Il personale del negozio ha comunque cercato di isolare la zona in cui era presente il corpo della donna. A distanza di pochi metri, però, gli altri clienti hanno continuato a fare regolarmente la spesa come se niente fosse.

    “Alcuni clienti hanno chiesto che, per rispetto della famiglia della vittima, si chiudesse il supermercato – scrive Libero in una ricostruzione della vicenda – ma la direzione dell’Eurospin si è rifiutata. Ha cercato invece di celare dalla vista dei clienti l’imbarazzante spettacolo coprendolo con della merce. E allora ci viene in mente di quando accade, come abbiamo letto più volte, nelle spiagge, dopo un malore, che un corpo giaccia sulla battigia nella più beata indifferenza degli altri bagnanti, che continuano a godersi la loro giornata di mare come vivessero in un universo parallelo, quello del ‘meglio a te che a me’”.

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