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    Cocktail di droghe insieme al padre, muore il figlio 25enne dello scrittore Gerardo Ventrella

    Il padre è ricoverato in condizioni gravissime. In un libro del 2007 raccontava, rivolgendosi proprio al figlio, il suo passato di tossicodipendenza

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 2 Ago. 2020 alle 21:56 Aggiornato il 2 Ago. 2020 alle 21:59

    Cocktail di droghe insieme al padre, muore il figlio 25enne dello scrittore Gerardo Ventrella

    Lo scrittore Gerardo Ventrella, 54 anni, è ricoverato in gravissime condizioni di salute all’ospedale di Massa dopo aver consumato un mix di droga e alcol nella serata di ieri a Lido di Camaiore, in Versilia. Non ce l’ha fatta invece il figlio Samuele, 25 anni, ucciso da un arresto cardiaco provocato dallo stesso mix di sostanze. A riportare la notizia è l’agenzia Agi, che ricorda come nel libro Il mio quartiere, pubblicato da “Lampi di stampa” nel 2007, Ventrella raccontava apertamente, rivolgendosi al figlio morto la scorsa notte, la propria esperienza nel mondo della droga e la dura lotta per uscire dal tunnel della tossicodipendenza.

    Secondo quanto riporta Agi, Samuele Ventrella era partito da Torino per andare a trovare il padre nella sua casa di via don Minzoni, a Lido di Camaiore. Insieme a un altro parente, hanno iniziato a consumare alcol e droghe nella serata di ieri, per poi sentirsi male entrambi intorno alla mezzanotte. A quel punto è scattata subito la chiamata al 118, poi la corsa in ospedale dove il giovane è arrivato in arresto cardiaco ed è deceduto dopo un disperato tentativo di rianimazione. I carabinieri della compagnia di Viareggio ora sono al lavoro per cercare di ricostruire chi ha procurato la droga di cui hanno fatto uso padre e figlio e capire di conseguenza a quale titolo possa essere implicato nella vicenda.

    Il libro “premonitore” di Ventrella

    Nel suo libro Gerardo Ventrella affrontava con un linguaggio tagliente e crudo proprio il tema della tossicodipendenza, con l’intento di lanciare un messaggio di speranza e allo stesso tempo un monito al figlio e a tutti i giovani in generale. Rivolgendosi al figlio Samuele, Gerardo voleva insegnare una cosa che aveva sperimentato e pagato in prima persona a causa della droga. Il destino, invece, sembra essersi beffato di lui, e a pagarne il prezzo più alto è stata la persona più cara, il proprio stesso figlio, mentre lo scrittore è chiamato a lottare tra la vita e la morte.

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