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    Molestava la moglie ma ora gli spetta la sua eredità, le figlie protestano: “La legge non protegge le vittime”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 28 Lug. 2022 alle 16:59 Aggiornato il 28 Lug. 2022 alle 19:07

    Desirèe e Simona Gullo sono due sorelle che hanno lanciato una petizione contro il padre, a cui spetta l’eredità della madre – deceduta per Covid – nonostante in vita l’avesse molestata e picchiata. La donna infatti era andata via di casa nel 1998. Ora però la legge prevede che l’eredità vada al marito

    La petizione rivolta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al ministro della Giustizia Marta Cartabia chiede più tutela per le donne vittime di violenza: in particolare, l’estensione dei tempi per fare ricorso, per coloro che hanno subito violenze quando erano minori; divorzio automatico per donne separate, vittime di violenza domestica; nel caso in cui la coppia è separata e non divorziata, la perdita automatica di tutti i diritti successori per chi ha commesso violenza domestica contro il coniuge.

    “Mia madre si era separata da mio padre nel 1998, in seguito a violenza domestica e molestie sessuali nei suoi e nei nostri confronti, le sue due figlie, Desirèe e Simona. Il processo è durato tantissimi anni, durante i quali purtroppo mia madre si è indebitata, gli avvocati costano e i processi sono lunghi, inoltre faceva molta fatica essendo da sola con due figlie”, racconta nel video allegato alla petizione una delle due figlie, Desirèe.

    Il padre è stato condannato a 3 anni di carcere oltre al risarcimento di 12mila euro per la madre e le due sorella, anche loro vittime della sua violenza. Ma i soldi del risarcimento non sono mai arrivati e il processo nel frattempo è andato in prescrizione.

     

     

     

     

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