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    Doppio femminicidio a Modena: la donna aveva già denunciato il marito 3 volte

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 14 Giu. 2022 alle 20:55

    Doppio femminicidio a Modena: la donna aveva già denunciato il marito 3 volte

    Aveva già denunciato tre volte il coniuge la donna uccisa ieri dal marito a Cavazzona di Castelfranco Emilia, insieme alla figlia di 22 anni. La 47enne Gabriela Trandafir aveva denunciato per la prima volta l’uomo, un imprenditore edile, a luglio 2021, con l’accusa di maltrattamenti, con un’integrazione il mese successivo agosto e un’altra denuncia presentata a dicembre. È di quel periodo anche la richiesta di archiviazione della procura di Modena secondo cui le condotte, seppur nel contesto di una situazione familiare difficile, sarebbero rimaste sul piano verbale. “Nell’opposizione abbiamo evidenziato che c’erano stati atteggiamenti ben più concreti”, ha spiegato l’avvocato Annalisa Tironi, che assiste la vittima.

    La donna è stata uccisa ieri insieme alla figlia Renata, nata da una precedente relazione. Il doppio femminicidio è avvenuto alla vigilia dell’udienza di separazione della coppia, dopo un lungo periodo di tensioni.

    “Lei aveva paura”, ha detto una vicina di casa e amica della vittima più giovane, la quale le avrebbe riferito, la sera prima dell’omicidio, che “il marito della madre, avrebbe potuto fare di tutto, perché è una persona cattiva”.

    Il 69enne Salvatore Montefusco, imprenditore edile, avrebbe sparato alle due donne nella cucina della loro villetta, intorno alle 12.15 di ieri. A dare l’allarme sarebbe stato lo stesso Montefusco, che avrebbe telefonato da un bar di Castelfranco. L’uomo è stato raggiunto dai carabinieri e portato in caserma, dove ieri è stato sottoposto a interrogatorio.

    In casa con le due vittime viveva anche un altro ragazzo, minorenne, figlio della coppia. Non è chiaro se fosse presente o meno al momento degli omicidi.

    Riguardo il procedimento per maltrattamenti avviato dalla vittima, il giudice ha disposto il rinvio dell’udienza per legittimo impedimento, dal momento che l’uomo è in carcere. La procura aveva chiesto l’archiviazione sia in questo caso che in un altro procedimento relativo ad atti persecutori. A questo punto la richiesta potrebbe essere revocata oppure la denuncia potrebbe entrare nel fascicolo dell’omicidio. In alternativa potrebbero essere disposti nuovi accertamenti riguardo i maltrattamenti che la donna aveva denunciato.

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