Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    Milano, aggressione omofoba all’influencer Iconize: “Froc**”. Poi un pugno in faccia

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 13 Mag. 2020 alle 09:19

     

    Milano, aggressione omofoba all’influencer Iconize: “Froc**”

    “Volevo condividere con voi cosa mi è successo ieri sera! In un momento come questo dove diciamo che ci manca stare con amici e vedere persone, spesso c’è ancora più odio! Il bullismo é terribile e i preconcetti ancora di più! Sono stufo”. Con questo parole Marco Ferrero, in arte Iconize, ha denunciato su Instagram l’aggressione omofoba di cui è stato vittima la sera di lunedì 11 maggio a Milano da parte di tre ragazzi. Nel video l’influencer, con un occhio destro visibilmente gonfio, ha raccontato: “Ieri sera sono uscito con il mio cane a fare una passeggiata. Tre ragazzi mi hanno fermato per chiedermi una sigaretta. Io ho detto che la sigaretta non ce l’avevo. Uno di loro mi ha urlato: Fro***. Io ho risposto, perché non ho timore né paura: Sono felicissimo di essere quello che sono e di dove sono arrivato. Uno però si è girato e mi ha tirato un pugno. Sono rimasto sotto shock, loro tre sono scappati”.

    Il giovane nei mesi scorsi ha anche prestato il volto al servizio “Gay help line” del Gay center, la storica associazione che difende i diritti delle persone omosessuali. Dopo aver raccontato tutto su Instagram con tanto di video e prova dell’aggressione, Iconize ha voluto rassicurare tutti scrivendo: “sto bene, non sto male. Sono qui a casa mia con Giorgio, fisicamente sto bene. Se non rispondo ad amici che mi state chiamando, oggi voglio stare un pò tranquillo. Grazie a tutti per il sostegno e vi mando un bacione. Grazie di tutti i messaggi e di essermi vicini.

    Tantissimi i messaggi di solidarietà ricevuto subito dopo la sua denuncia, come quello del Gay Center, che ha scritto: “Quanto avvenuto è molto grave e si somma agli episodi che quotidianamente ascoltiamo. A Marco va la nostra piena solidarietà e lo ringraziamo per la forza che ha avuto nello scegliere di dichiarare l’aggressione pubblicamente”.

    Anche il deputato dem Alessandro Zan, relatore della proposta di legge contro l’omotransfobia, ha commentato l’accaduto: “Esprimo la mia solidarietà a Marco Ferrero, influencer di successo in arte Iconize, che ieri sera a Milano ha subito una violenta aggressione fisica da parte di un gruppo di ragazzi durante una passeggiata. E lo ringrazio per aver avuto la forza e il coraggio di denunciare pubblicamente questa ennesima aggressione a sfondo omofobico. Il suo è stato un gesto generoso: un esempio per moltissime ragazze e moltissimi ragazzi che quotidianamente subiscono violenze e discriminazioni, e che, come lo stesso Marco ha sottolineato nel video di denuncia, troppo spesso rimangono in silenzio, convinti dall’odio omotransfobico che essere gay, lesbica o trans sia sbagliato, sia qualcosa di cui vergognarsi. Chi sferra un pugno a un’altra persona in quanto omosessuale è un criminale, ma in Italia ancora non può essere perseguito per ciò che realmente ha commesso, ovvero una violenza omofobica”.

    “Domenica prossima, il 17 maggio, si celebrerà la Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia. Il nostro Paese per l’ennesimo anno arriva a questa data senza una legge di contrasto all’odio omotransfobico, ultimo tra i grandi Paesi occidentali. È un ritardo che si protrae ormai da decenni e che diventa sempre più intollerabile. Mi appello ai miei colleghi parlamentari, affinché alla ripresa dell’ordinaria attività legislativa, si approvi senza ulteriori intoppi il disegno di legge già in discussione in Commissione Giustizia e bloccato dall’emergenza Covid. Lo Stato deve schierarsi, deve far capire da che parte sta: l’omotransfobia è la malattia, e il criminale è chi sferra un pugno urlando “frocio”. È tempo di dire basta”.

    Giulia De Lellis su Instagram aiuta un ragazzo a fare coming out
    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version