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    Mazara del Vallo, donna massacrata di botte per 3 giorni e uccisa: fermato il marito

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 30 Gen. 2020 alle 12:45 Aggiornato il 30 Gen. 2020 alle 12:55

    Mazara del Vallo, donna massacrata di botte per 3 giorni e uccisa: fermato il marito

    Una donna è stata uccisa la scorsa notte dopo essere stata picchiata per tre giorni a Mazara del Vallo, nel trapanese, nell’abitazione in cui viveva con il marito. L’uomo, Vincenzo Frasillo, 53 anni, è stato fermato con l’accusa di omicidio.

    I poliziotti sono intervenuti ieri sera, intorno alle 20,30, nell’abitazione dei due coniugi. L’uomo aveva chiamato i medici del 118, segnalando il decesso della moglie, Rosalia Garofalo, 54 anni.

    I sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della donna, che è stata trovata riversa sul letto matrimoniale, con gravi segni di percosse su tutto il corpo.

    Il sopralluogo della Polizia Scientifica e l’ispezione del cadavere, eseguita dal medico legale, avrebbero confermato che Frasillo avrebbe più volte picchiato selvaggiamente la donna negli ultimi tre giorni, senza prestarle alcuna assistenza o richiedere le necessarie cure mediche, fino a causarne la morte.

    Rosalia Garofalo aveva presentato alcune denunce per maltrattamenti, l’ultima nell’aprile scorso. In almeno due occasioni la donna aveva però proceduto successivamente a ritirarle.

    Il marito, condotto in Commissariato, è stato sottoposto a interrogatorio per tutta la notte, alla presenza del suo difensore, poi è stato condotto al carcere di Trapani.

    I due erano sposati da trent’anni. A scatenare la violenza omicida del marito, secondo gli investigatori, sarebbe stata l’ossessione di essere tradito dalla donna.

    “Mia moglie mi tradiva però non l’ho uccisa, l’ho solo picchiata lunedì, poi basta”, avrebbe detto l’uomo durante l’interrogatorio, secondo quanto riportato da Repubblica. Ma i segni sul corpo racconterebbero un’altra storia. “Mai vista una cosa simile in tanti anni di indagini”, ha detto il capo della squadra mobile di Trapani, Fabrizio Mustaro, che ha seguito il caso assieme agli agenti di Mazara del Vallo.

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