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    “Non mi risulta che il locale abbia chiamato la polizia”. Il legale di Bonaiuti attacca: “Martina sarebbe ancora viva”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 16 Gen. 2023 alle 13:46

    “Non mi risulta che il locale abbia chiamato la polizia”. Il legale di Bonaiuti attacca: “Martina sarebbe ancora viva”

    “Se tutti avessero fatto il loro lavoro (…) questa ragazza sarebbe ancora viva”. È la linea scelta dalla difesa di Costantino Bonaiuti, l’uomo che venerdì scorso ha ucciso l’ex fidanzata Martina Scialdone, di fronte al ristorante in cui avevano appena litigato.

    “Ci sono delle responsabilità che vanno oltre quelle che sono le evidenti concatenazioni che danno luogo all’evento”, sostiene l’avvocato Fabio Taglialatela, parlando alla stampa prima dell’udienza di convalida dell’arresto di Bonaiuti. L’ingegnere 60enne, che ha sparato alla ex dopo essere usciti dal ristorante Brado, nel quartiere Tuscolano di Roma, è accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dal fatto che avesse una relazione affettiva con la vittima.

    Il suo avvocato, secondo quanto riporta La Repubblica, contesta in particolare la premeditazione, ipotizzando invece che Bonaiuti si fosse portato l’arma per togliersi la vita. “È stato il tragico errore di un soggetto che forse voleva porre fine alla sua vita e invece ha posto fine alla vita di un’altra persona e lui soffrirà per sempre”, ha continuato il legale, secondo cui “la premeditazione in questo momento è una parola forte”. “È certificata la sua difficoltà psichiatrica e psicologica. Ma non è questa difficoltà che ha dato luogo all’evento”, ha aggiunto.

    Secondo l’avvocato, la responsabilità è anche di chi non ha svolto il proprio “compito di cittadini istituzionalmente preposti” facendo riferimento a “un ritardo generalizzato”. “Pare che la ragazza si sia recata a chiedere aiuto con le proprie forze dopo aver subito l’aggressione ma pare non abbia ricevuto alcun sostegno”, ha affermato Taglialatela, il quale sostiene che “nessuno ha avuto modo di riscontrare” la richiesta di aiuto che i ristoratori hanno fatto alla polizia dopo la lite scoppiata all’interno del locale. “A me non risulta dagli atti processuali. Se avesse chiamato la polizia oggi staremmo parlando di un’altra storia”, ha detto l’avvocato.

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