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    Nave Mare Jonio, pm non convalida il sequestro preventivo

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 13 Mag. 2019 alle 12:24 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:38

    Mare Jonio sequestro – Il 13 maggio la procura di ha deciso di non convalidare il sequestro preventivo della nave Mare Ionio, scattato venerdì 10 d’iniziativa dalla Guardia di Finanza.

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    La nave della Ong Mediterranea Saving Humans era arrivata al porto di Lampedusa dopo aver soccorso, in acque internazionali, 30 di migranti che viaggiavano su un gommone in avaria.

    I pm hanno però disposto il sequestro probatorio della nave per effettuare ulteriori accertamenti. La notizia è confermata dal legale della Ong Mediterranea, Fabio Lanfranca.

    La decisione della procura di Agrigento è “importante perché la Guardia di Finanza su input del Viminale intendeva usare il ‘preventivo’ per bloccare la Mare Jonio ed impedirgli definitivamente di reiterare il reato”.

    Questo il messaggio della Mediterranea Saving Humans, che sottolinea come la scelta dei pm sia “orientata dalla necessità di accertare i fatti e dunque di verificare attraverso un’indagine se vi sia o meno un reato”.

    “Come sempre noi siamo pronti a fornire ogni elemento utile per accertare la verità, certi di avere sempre rispettato il diritto e i diritti, oltre che la dignità della vita umana, al contrario di chi da posizioni istituzionali, si rende complice della morte in mare o della cattura e della deportazione di donne uomini e bambini verso i Lager di un paese in guerra come la Libia”.

    Il caso – La nave Mare Jonio il 9 maggio ha tratto in salvo 30 migranti al largo delle coste della Libia per poi dirigersi verso l’Italia. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva immediatamente annunciato che i porti italiani erano chiusi per le “navi dei centri sociali”, ma il giorno dopo il Viminale ha concesso all’imbarcazione di entrare a Lampedusa.

    La Guardi di Finanza a quel punto ha eseguito il sequestro preventivo della nave, mentre i componenti dell’equipaggio sono stati iscritti nel registro degli indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (Qui la notizia completa).

    Il salvataggio dei migranti aveva dato vita ad un nuovo botta e risposta tra la Ong e il ministro dell’Interno sui social.

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