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    “Mancano 17mila camionisti: apriamo agli stranieri, gli italiani non vogliono guidare i tir”

    Credit: ansa foto
    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 10 Ago. 2021 alle 11:42

    Dopo la sanatoria per braccianti e badanti (che per l’enorme impegno burocratico e i numeri è da considerarsi un flop), potrebbe arrivare un decreto ad hoc per i camionisti. In Italia ce ne sono sempre meno e attualmente il settore della logistica ha bisogno di 17mila persone da impiegare per il trasporto su gomma.

    A fare i conti è il “Il Sole 24ore” che lancia la proposta di Anita, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di autotrasporto. “Sempre meno giovani italiani vogliono mettersi al volante di un Tir. E allora perché non provarci con chi arriva dall’estero e cerca un lavoro nel nostro Paese”. L’idea è dedicare una quota agli autisti nel decreto flussi.

    Il Sole24Ore riporta il rapporto del sindacato tedesco Dsly: 30mila autisti ogni anno lasciano la professione, mentre solo 2mila operatori ottengono, sempre ogni anno, una qualifica professionale da conducenti di veicoli pesanti. Così in Germania, ma in Italia la dinamica è simile. E dunque la proposta di Anita. “Inizialmente il trasporto merci è stato escluso dal decreto flussi. Poi è stato ammesso, ma assieme ad altri settori – spiega il presidente di Anita, Thomas Baumgartner-. Tuttavia il contingente per la logistica è stato subito esaurito dagli altri settori. Noi chiediamo una quota riservata esclusivamente per i conducenti dei mezzi pesanti”.

    Nel frattempo la Regione Lombardia ha lanciato il programma Formare per Assumere, con uno stanziamento di cinque milioni di euro per contributi alla formazione e all’assunzione di lavoratori specializzati. Tra questi sono compresi gli autisti di veicoli industriali, che ottengono un contributo professionale per la Carta di qualificazione.

    “La mancanza di autisti italiani, come di personale tecnico specializzato, ha spinto la Fai in questi anni a promuovere a Bruxelles e in Italia politiche pubbliche per fronteggiare il costo alto dei percorsi formativi”, commenta Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto. “Siamo contenti che il presidente Fontana e l’assessore Rizzoli hanno sposato la nostra proposta, che porterà nuova occupazione giovanile in un settore fondamentale come quello dei trasporti e della logistica. Un ringraziamento speciale per la presidente della Commissione Trasporti Claudia Carzeri, che si è impegnata a seguire le nostre proposte nel corso dell’attività legislativa. Chiederemo a tutte le Regioni di assicurare le medesime condizioni per l’autotrasporto dalla Lombardia”.

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