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    Malta, subisce un aborto spontaneo ma i medici si rifiutano di operarla: turista americana rischia la vita

    Sit-in davanti al palazzo del governo a La Valletta, per protestare contro il divieto di aborto a Malta. Credit: ANSA/PAOLA TAMBORLINI
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 23 Giu. 2022 alle 14:20

    Malta, subisce un aborto spontaneo ma i medici si rifiutano di operarla: turista americana rischia la vita

    Una turista americana è in pericolo di vita dopo aver subito un aborto spontaneo a Malta, il paese europeo con le norme più restrittive sull’interruzione di gravidanza. I medici maltesi si sono finora rifiutati di portare a termine l’aborto, che la legge maltese vieta in ogni caso, nonostante la donna rischi la setticemia.

    La donna di Seattle, incinta di 16 settimane, si era recata sull’isola per trascorrere insieme al compagno le vacanze. Poco dopo il suo arrivo, ha avuto una prima emorragia, seguita un paio di giorni dopo dalla rottura delle acque. Secondo quanto dichiarato dal compagno Jay Weeldreyer, i medici si sono rifiutati di operare la donna perché il cuore del feto non ha ancora smesso a battere.

    Praticare l’aborto potrebbe portare a una condanna fino a quattro anni, nonostante gli stessi medici ritengano che per il bambino “non c’è alcuna possibilità di sopravvivenza”.

    Secondo Weeldreyer, i medici si sono anche rifiutati di autorizzare il trasferimento della paziente in un paese dove potrebbe completare l’aborto.  Questo perché la compagnia assicurativa non è riuscita a organizzare il viaggio, a causa delle possibile ricadute penali.

    “Abbiamo scelto Malta perché era sicura e aveva una buona assistenza sanitaria, e ora siamo tenuti in ostaggio da questa situazione”, ha detto Weeldreyer al Times of Malta, ripreso da Reuters.

    L’ong maltese Doctors For Choice ha rilanciato l’appello della coppia, ricordando il caso di Savita Halappanavar, morta nel 2012 in Irlanda a seguito di un aborto spontaneo a 17 settimane dall’inizio della gravidanza, che aveva provocato una setticemia.

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