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    Trova 161 milioni di lire nella cassapanca, ma la Banca d’Italia dice No alla conversione in euro

    Credit: AGF
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 14 Mar. 2024 alle 10:46 Aggiornato il 14 Mar. 2024 alle 12:32

    A Sondrio un uomo di 53 anni, impiegato precario in un call center, ha trovato 161 milioni di lire all’interno di una vecchia cassapanca che apparteneva a sua nonna. Ma quei soldi ora sono carta straccia, almeno secondo la Banca d’Italia, che ha negato all’uomo la possibilità di convertire quella somma in euro.

    La vicenda è raccontata dal giornale online lombardo La Provincia Unica e dal quotidiano Repubblica. Dopo il No ricevuto da Bankitalia, l’uomo si è rivolto all’associazione di consumatori Giustitalia, che ora annuncia un’azione legale per consentire l’incasso dei soldi.

    Nel nostro Paese da ormai dodici anni non è più possibile convertire le lire in euro in virtù di un meccanismo di prescrizione decennale scattato quando l’Italia ha adottato la moneta unica europea.

    Gli avvocati di Giustitalia si appellano però all’articolo 2935 del Codice Civile, in base al quale la prescrizione decorre da quando un soggetto può far valere il suo diritto.

    “I risparmiatori non sono assolutamente tutelati dalle istituzioni”, spiegano i legali. “Questa situazione di vuoto normativo esiste solo in Italia. In tutti gli altri Paesi dell’Unione europea è possibile convertire denaro delle vecchie valute in qualunque momento, senza prescrizioni temporali”.

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