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    Green pass, Liliana Segre: “Follia paragonare i vaccini alla Shoah”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 26 Lug. 2021 alle 16:48 Aggiornato il 26 Lug. 2021 alle 17:22

    Liliana Segre contro i no vax: “Follia paragonare i vaccini alla Shoah”

    “Paragonare i vaccini alla Shoah è una follia”: lo dichiara Liliana Segre, senatrice a vita e superstite dell’Olocausto commentando le manifestazioni anti Green pass che si sono svolte in tutta Italia durante le quali sono stati fatti degli accostamenti tra le discriminazioni subite dagli ebrei durante il nazismo e l’introduzione del certificato verde anti-Covid.

    Intervenuta a Pagine Ebraiche, Liliana Segre ha dichiarato che i paragoni tra la persecuzione ebraica e le disposizioni in materia di vaccini sono “follie, gesti in cui il cattivo gusto si incrocia con l’ignoranza: siccome spero di non essere né ignorante né di avere cattivo gusto, non riesco a prendermela più di tanto”.

    “L’uso distorto della memoria è una vergogna che dura da tempo” afferma la reduce della Shoah, che aggiunge: “Dopo aver visto l’adorato viso di Anna Frank usato allo stadio non mi stupisco più. Non dico che sono insensibile, ma mi è venuta una sorta di scorza”.

    Secondo la Segre condannare chi rifiuta il vaccino e parla di “dittatura sanitaria” è un atto dovuto. “È un tale tempo di ignoranza, di violenza, neanche più repressa, che è diventato maturo per queste distorsioni. È una scuola che è stata recepita in cui i bulli sono i più forti”.

    “Voglio in ogni caso sperare che quei manifestanti rappresentino una minoranza. Perché come si fa a non vaccinarsi con una malattia terribile come questa che ha ucciso senza distinzioni?” aggiunge la senatrice a vita. A coloro che non sono no vax ma sono incerti perché timorosi del vaccino, invece, Segre ricorda che “la paura si supera”.

    “Se l’unica arma per combattere questa malattia è il vaccino, non ne conosciamo altre, e facciamo il vaccino allora. Io non ci ho pensato due minuti a farlo, anzi ero molto contenta. E così si sono vaccinati tutti nella mia famiglia. Non sono un medico, ma credo a quello che mi si dice”.

    Proprio per essersi vaccinata la Segre fu oggetto di critiche e insulti sul web: “Incredibile anche per quello mi hanno attaccata. Hanno detto che avevo delle azioni di Pfizer. Magari. Purtroppo non ne possiedo. Non mi stupiscono nemmeno queste bugie. Ricordiamoci di tutte le falsità sull’attacco alle Torri Gemelle, con alcuni che avevano accusato gli ebrei di esserne responsabili”.

    Ai no vax, invece, Liliana Segre manda un messaggio chiaro: “Se uno vuole vedere il complottismo ovunque, beh resti a casa. Da solo. Non giri per le strade, non vada nel mondo, non danneggi gli altri. Poi lo so, di solito chi fa quelle scelte non si preoccupa del prossimo”.

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