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    Omicidi a Roma, una delle vittime uccisa durante un rapporto sessuale

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 18 Nov. 2022 alle 13:05

    Tre vittime, due donne cinesi e una 65enne colombiana. È ancora avvolto dal mistero il triplice omicidio di ieri in zona Prati, elegante e ricco quartiere di Roma. Il pm della Procura capitolina ha portato avanti fino alla serata di ieri il sopralluogo nei due appartamenti dove le tre vittime sono state uccise a coltellate. Con il passare delle ore, oltre alla ricerca del serial killer, emergono nuovi dettagli sui macabri omicidi. Martha Castano Torres, 65enne colombiana, uccisa in un seminterrato di via Durazzo 38, sarebbe stata colpita con un’arma da taglio tipo “stiletto” al torace, forse nel corso di un rapporto sessuale. Le due donne cinesi trovate senza vita in via Riboty sono state accoltellate in varie parte del corpo, al torace, alla schiena e alla gola.

    Per arrivare a un colpevole, gli investigatori stanno scartabellando i tabulati telefonici e le telecamere presenti nella zona dove sono avvenuti i due omicidi, a poche centinaia di metri l’uno dall’altro. Le vittime erano prostitute. Una pista per trovare il serial killer passa anche dalla ricerca del suo Dna. L’assassino potrebbe aver lasciato tracce genetiche sui corpi delle donne. Dagli esami dei medici legali e dalle autopsie si spera di avere qualche risposta in più.

    Quel che è certo è che le tre vittime sono state colpite più volte, e presentano numerose ferite. Inoltre le due cinesi non sono state ancora identificate. I citofoni di via Durazzo sono stati sigillati, perché potrebbero esserci impronte utili alle indagini. Anche in via di Riboty i citofoni sono stati messi sotto esame. Ma in questo caso, nel palazzo dove le donne cinesi gestivano la casa di appuntamenti, c’era il portiere, Davide. Ieri mattina, intorno 10, il portone era spalancato e lui era in guardiola. Questo significa che l’omicida sarebbe entrato senza citofonare. Se, però, come sembra, non ha indossato guanti per uccidere le sue vittime, il Dna potrebbe essere dappertutto dentro le case. La Scientifica sta analizzando tutte le stanze, dal bagno ai letti, in cerca di tracce. Iniziando da quelle di sangue ancora presenti sul muro e sulla porta al primo piano dello stabile di questa zona signorile di Roma, a due passi dal Tribunale di Piazzale Clodio.

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