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    Italiano aggredito da un pesce mentre fa surf: “Sentivo l’aria uscire dalla ferita”

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 24 Gen. 2024 alle 13:09

    Un italiano di 34 anni è stato gravemente ferito da un pesce mentre stava facendo surf in Indonesia. L’incidente risale allo scorso 6 dicembre e ora l’uomo si trova in Italia: ha avuto qualche complicazione ma complessivamente sta bene.

    Ad aggredire il trevigiano Alberto Marcon, originario della frazione di Bagnolo a San Pietro di Feletto ma residente in Sardegna, è stata un’aguglia, un pesce simile al pesce spada con il becco corneo della lunghezza tra i 10 e i 12 centimetri.

    Il morso dell’animale lo ha colpito in profondità sotto l’ascella, fino a perforargli un polmone. Marcon si è salvato, ma se l’è vista brutta, anche per la scarsa assistenza sanitaria ricevuta.

    L’italiano si trovava in vacanza nell’isola vulcanica di Sumbawa, la più grande della provincia indonesiana di Nusa Tenggara Occidentale.

    Mentre stava remando con le braccia disteso a pancia in giù sulla tavola da surf, il 34enne è stato improvvisamente attaccato dall’aguglia: è riuscito a ripararsi il volto, ma è stato colpito dal becco all’altezza del torace.

    Marcon è tornato a riva nuotando con un braccio e con l’aiuto dell’amico con cui era in vacanza. Da lì è iniziata una lunga odissea tra diversi ospedali.

    In un primo pronto soccorso l’uomo è stato medicato con alcuni punti di sutura ed è stato subito dimesso. Lui però continuava ad avvertire dolore e – come ha raccontato al Corriere della Sera – sentiva uscire aria dal punto in cui era stato ferito.

    In un secondo ospedale Marcon ha scoperto di avere un polmone perforato con un’importante emorragia interna in corso. Si è reso così necessario il trasferimento in un terzo ospedale, sull’isola di Lombok: un viaggio durato sette ore durante il quale l’ambulanza dove si trovava l’italiano è stata anche caricata su un traghetto. Qui l’italiano è stato operato una prima volta.

    Giunto nella città di Mataram, il 34enne si è recato in una clinica privata, dove una tac ha evidenziato la presenza di circa un litro di sangue nei polmoni. Da lì, la decisione di procedere con un intervento chirurgico.

    Ma prima l’uomo, sprovvisto di assicurazione sanitaria, ha dovuto sborsare 12mila euro, saliti poi a 20mila euro per il ricovero post-operatorio.

    Marcon è comunque riuscito a rimettersi in sesto in tempo utile per imbarcarsi, il 21 dicembre, sull’aereo per l’Italia che aveva prenotato. E così ha potuto passare le feste natalizie insieme alla sua famiglia in provincia di Treviso.

    “Ora sto recuperando, anche se mi dà ancora fastidio respirare a fondo”, ha raccontato alla testata locale Qdpnews. “Non pensavo che un pesce potesse fare così tanti danni e, anche in Italia, i medici mi hanno detto che ho rischiato moltissimo, dato che è stato colpito un punto vicino al cuore. La passione per il surf non è comunque passata e tornerò il prima possibile a farlo”.

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