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    Investito a Roma, la moglie dona gli organi e salva cinque vite

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 23 Nov. 2022 alle 12:09 Aggiornato il 23 Nov. 2022 alle 12:20

    Investito a Roma, la moglie dona gli organi e salva cinque vite

    Riccardo Contreras, 47 anni, è stato investito e ucciso la sera del 18 novembre su via di Casal Boccone, quartiere della periferia di Roma. Sua moglie Maria Elena, in un atto di amore disperato, ha deciso di donare i suoi organi, salvando così altre cinque vite, fra le quali quella di un bambino. Riccardo, infatti, è stato portato in condizioni disperate all’ospedale Sant’Andrea. I medici hanno dichiarato poco dopo la morte cerebrale. Due giorni dopo, il 20 novembre, Maria Elena ha deciso di far staccare l’ossigeno, acconsentendo alla donazione.

    La strada sulla quale Riccardo è stato investito è definita dai residenti “strada maledetta”, a causa dell’altissima pericolosità cui espone chiunque l’attraversi. Non ci sono semafori, nel tratto in cui il 47enne è stato ucciso, e le auto sfrecciano a tutta velocità.

    Le parole della moglie

    Riccardo lascia la moglie Maria Elena e tre figli. Lui, di origini peruviane, a Roma faceva l’operaio per mantenere la famiglia. A distanza di quattro giorni dal drammatico incidente, la donna trova la forza di dire poche parole: “L’unica cosa che voglio dire è che mio marito donando i suoi organi ha dato vita ad altre cinque persone, e mi fa piacere che si sappia”, ha dichiarato a RomaToday.
    Ora Maria Elena è da sola con i suoi bambini. Vivono nel palazzo occupato di via Casal Boccone, in stato di emergenza abitativa. Gli altri occupanti stanno provando in tutti i modi a dare loro una mano.

    La protesta dei residenti

    Lunedì 21 novembre, gli altri abitanti del palazzo occupato di Casal Boccone insieme a residenti del quartiere hanno organizzato una protesta, bloccando anche la cosiddetta “strada maledetta”, proprio nel punto in cui Riccardo è stato travolto da un’auto in corsa. La mobilitazione è stata lanciata per denunciare la pericolosità della strada: priva di illuminazione, semafori e autovelox.

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