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    Infermiera aggredita a Napoli, l’appello degli ospedali: “Militarizzazione è unica strada percorribile”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 5 Gen. 2024 alle 16:07 Aggiornato il 5 Gen. 2024 alle 16:15

    Il direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud, Giuseppe Russo, e il direttore sanitario dell’ospedale di Castellammare di Stabia, Massimo Maiolo, esprimono “solidarietà e vicinanza” all’infermiera in servizio nel pronto soccorso del San Leonardo, aggredita violentemente mercoledì sera dai parenti di un paziente. “Siamo stanchi delle violenze – dice il direttore generale Russo – chiediamo l’immediata attivazione del drappello di polizia all’interno del presidio. Arrivati a questo punto la militarizzazione degli ospedali è l’unica strada percorribile”.

    “Ogni giorno – aggiunge Russo – gli operatori sanitari raggiungo il posto di lavoro per curare e non certo per rischiare la vita. Naturalmente, nel percorso giudiziario che seguirà questo atto di violenza, come azienda ci costituiremo parte civile”.

    Strattonata, trascinata per i capelli, sbattuta a terra e, infine, colpita con un violentissimo pugno al viso. Tutto per aver invitato i parenti di un paziente assistito nella sala dei codici gialli-rossi ad allontanarsi e spostarsi nella sala d’attesa per consentire ai medici di lavorare. Questa l’ennesima violenza avvenuta al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia (Napoli) ai danni di una infermiera in servizio. L’aggressione è avvenuta il 3 gennaio alle ore 20.30 circa.

    La donna ha riportato la frattura dell’incisivo superiore destro mediale, l’infrazione delle ossa nasali, una ferita lacero contusa al labbro superiore, suturata con un punto riassorbibile, una vistosa tumefazione al lato destro del volto, una lombalgia post traumatica e un severo stato di agitazione psicomotoria. La prognosi è di 25 giorni salvo complicazioni. Sono al momento al vaglio degli inquirenti le immagini del sistema di videosorveglianza per risalire agli autori dell’aggressione.

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