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    “A Carola dovevano sparare, in Italia ci vorrebbe un golpe”: lo sconcertante gruppo Fb frequentato da finanzieri

    Di Giulio Cavalli
    Pubblicato il 10 Lug. 2019 alle 18:01 Aggiornato il 11 Lug. 2019 alle 08:04

    Gruppo Facebook finanzieri | Gli sconcertanti messaggi contro Carola 

    The Vision ha pubblicato un articolo in cui racconta del più importante gruppo su Facebook frequentato dai militari della Guardia di Finanza. Si tratta di un gruppo privato che conta quasi 16.000 iscritti “fondato da Alessandro Capace, un sottufficiale della GDF secondo la sua pagina Linkedin, il cui ingresso è consentito solo ad ‘agenti in servizio, quelli in congedo e i loro diretti familiari'”.

    The Vision pubblica a corredo dell’articolo anche alcuni commenti nei confronti della comandante di Sea Watch, Carola Rackete (che proprio con la motovedetta della Guardia di Finanza ha avuto una collisione nel porto di Lampedusa), e leggerli è una desolante fotografia del momento italiano.

    “I colleghi avrebbero dovuto sparare!!!”, scrive qualcuno, e poi: “Invito i colleghi a sparare senza guardare in facci nessuno” e ancora “Sparatela questa bastarda, insieme a quelli del PD” fino al “dovevano aprire il fuoco e farla fuori questa nazista compresi i suoi amici del PD”.

    Ovviamente, per non farsi mancare niente, non mancano gli insulti sessisti che vanno molto di moda in questi tempi di piccoli ometti vigliacchi: “Sta troia di merda spero che ‘quelli di mare’ gli abbiamo dato molti consigli per gli acquisti!”, “Questa grande puttanazza ci à (scritto così, giuro nda) voluto sfidare perché a capito che siamo un popolo…..”. E così via.

    Gruppo Facebook finanzieri | “Ci vorrebbe un golpe”

    Non mancano gli inviti a “buttare a mare” gli immigrati e affondare la barca e addirittura le invocazioni alla pena di morte. In tutto questo letamaio con le stellette sono in molti anche che richiedono a gran voce un colpo di Stato militare per rovesciare lo Stato di diritto: “Non vedo l’ora che le forze armate perdano la pazienza, quello che ci vuole in Italia è un bel colpo di stato militare per ridare ordine e disciplina”.

    È vero che stupisce sempre che ci si stupisca del fascismo strisciante nelle forze dell’ordine ma sarebbe da chiedere se sia normale che uomini che dovrebbero essere servitori dello Stato si accalchino su Facebook per scrivere delle cazzate simili.

    Al di là dell’idiozia dei partecipanti (un colpo di Stato organizzato su Facebook dimostra l’acume di Topo Gigio, altro che investigatori) si rimane basiti per gli attacchi alla magistratura, il razzismo dilagante e per il continuo invito a usare disinvoltamente le armi. Leggendo l’articolo ci si chiede se è davvero un Paese “sicuro” questo, dove gli addetti alla nostra sicurezza dimostrano impunemente questi atteggiamenti demenziali e perché i superiori della Guardia di Finanza non si siano mai accorti di uno scempio simile.

    Sarebbe curioso sapere anche quando ha intenzione di intervenire il capo delle Forze armate, nonché Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, su una fotografia del genere che ci riporta ai Paesi non democratici sparsi per il mondo. Davvero possiamo sopportare una cosa così?

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