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    Il promotore del “ciondolo anti Covid” si dimette: “Mie parole travisate”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 11 Nov. 2020 alle 20:50 Aggiornato il 4 Mag. 2022 alle 17:56

     

     

    Il promotore del “ciondolo anti Covid” Giuseppe Tiani si dimette da presidente di InnovaPuglia

    Il presidente di InnovaPuglia Giuseppe Tiani ha rassegnato le sue dimissioni dopo le polemiche esplose per aver mostrato un “ciondolo anti Covid” davanti alla commissione Affari costituzionali della Camera, dove era stato ricevuto in qualità di segretario del sindacato di Polizia SIAP. L’uscita sul “ciondolo che inibisce qualsiasi virus di segno positivo” ha alzato un polverone mediatico tale da indurlo a rinunciare a un incarico che gli fruttava 40mila euro all’anno alla guida della società in house pugliese che gestisce appalti milionari.

    “Non ho mai messo il ciondolo in relazione al Covid ma l’ho presentato nell’ambito di un discorso in cui si parlava delle tutele operative dei poliziotti che operano in situazioni particolari”, ha dichiarato secondo quanto riporta Repubblica. Nella lettera di dimissione indirizzata al governatore pugliese Michele Emiliano Tiani ha scritto che il contenuto della sua audizione è stato “largamente travisato e volutamente strumentalizzato”. “Ha generato un ampio quanto inaspettato clamore mediatico, non risparmiando, in modo assolutamente inappropriato, il mio ruolo di presidente di InnovaPuglia che nulla ha a che vedere con l’episodio”.

    “Quando lei mi conferì l’incarico di guidare Innovapuglia mi chiese massima trasparenza e costante celerità nell’espletamento delle procedure di gara, ed io ho pienamente onorato l’impegno assunto, tanto che in quel settore la Regione Puglia si è distinta, anche nei confronti di altre regioni, per tempestività ed efficienza”, ricorda Tiani nella lettera al presidente di Regione. “Ma tutto questo non è valso a scoraggiare la gogna mediatica che si è ingiustamente abbattuta su di me. Quello che però non riesco ad accettare è il tentativo becero di coinvolgere nella vicenda soggetti assolutamente estranei all’accaduto come la società in house che presiedo, l’amministrazione regionale e la sua stessa persona”.

    “Questa, dunque è la ragione che mi induce a rassegnare in modo irrevocabile le dimissioni”, conclude Tiani. “Oggi porto al collo un micro purificatore d’aria che costa 50 euro. Questo micro purificatore d’aria di tecnologia israeliana per un metro cubo attorno alla persona che lo indossa genera cationi che inibiscono qualsiasi virus abbia segno positivo. È tecnologia che andrebbe distribuita alle forze di polizia nel Paese e a tutti i sanitari impegnati, perché questo ci darebbe una mano a fare più serenamente il nostro lavoro e soprattutto a combattere il virus con la tecnologia”, sono state le parole di Tiani alla Camera.

    Leggi anche: “Questo ciondolo anti-Covid purifica l’aria, diamolo ai sanitari”: l’assurda proposta del segretario del sindacato di polizia Siap alla Camera | VIDEO
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