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    L’azienda ai giornalisti di Fanpage: “Vi diamo 300mila euro per fermare l’inchiesta”

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 11 Giu. 2019 alle 14:45

    Giornalisti Fanpage | Inchiesta sui rifiuti in Veneto | Un’azienda offre soldi | Sesa

    Una dimostrazione di professionalità e integrità. È quella data dai giornalisti di Fanpage.it, che hanno rifiutato un’offerta di 300mila euro offerti da un’azienda veneta per fermare un’inchiesta sui rifiuti. La Sesa, una delle maggiori imprese di compost in Europa, attraverso il responsabile relazioni esterne, ha proposto al giornale un enorme investimento pubblicitario, che è stato prontamente rispedito al mittente.

    Giornalisti Fanpage | Offerti soldi per fermare un’inchiesta

    “Spendiamo tanti soldi sui giornali per convincere della bontà di quello che stiamo facendo”, sono le parole di Angelo Mandato, patron di un impero costruito sui rifiuti, in un incontro riservato nel quale è stata intavolata un trattativa per un investimento pubblicitario da 300 mila euro su Fanpage. Ma l’offerta, ha spiegato il giornale, è arrivata proprio all’indomani della richiesta di intervista inviata dai giornalisti ai vertici delle società di Mandato.

    L’offerta economica alla testata è stata proposta dal responsabile delle relazioni esterne della Sesa, Fabrizio Ghedin, che è anche un consulente del governo M5S-Lega, lo spin doctor di Vannia Gava, sottosegretaria leghista del Ministero dell’Ambiente. La Sesa, si spiega nell’inchiesta giornalistica di Fanpage, è uno dei più grandi impianti di compostaggio d’Europa con un fatturato di 90 milioni per ricavi che superano gli 8 milioni. Produce 68 mila tonnellate di compost l’anno che viene sversato sui campi come fertilizzante.

    > In Europa ogni anno si perdono 60 miliardi a causa della contraffazione

    Sulla vicenda di Fanpage e dell’offerta per fermare il lavoro sui rifiuti è intervenuto anche il presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra. Il senatore M5S sul suo profilo Facebook ha scritto: “300mila euro per fermare un’inchiesta giornalistica, 300mila euro per impedire di scoperchiare la verità o almeno porre dei dubbi sull’operato della Sesa di Este. Parliamo tanto di corruzione in procedure pubbliche, ma poco di corruzione nei confronti di giornalisti per bloccare inchieste scomode”.

    “Non solo hanno realizzato un reportage necessario – ha continuato Morra – , ma dimostrato e documentato la loro integrità morale. Certo che 300mila euro ad un giornale fanno comodo, ma Fanpage ha dimostrato che fa molto più comodo avere dignità e integrità per i propri lettori”, conclude Morra. Este è un piccolo centro vicino Padova.

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