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    Il Garante: “Illegittimo lo sciopero generale proclamato per domani. Manca il preavviso”

    La Commissione di garanzia valuta illegale lo sciopero proclamato per il 3 ottobre

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 2 Ott. 2025 alle 17:29

    La Commissione di garanzia sugli scioperi, riunitasi oggi, giovedì 2 ottobre 2025, valuta illeggitimo lo sciopero generale proclamato per la giornata di domani, venerdì 3 ottobre 2025, per la violazione “dell’obbligo legale di preavviso, previsto dalla Legge 146/90in violazione dell’obbligo legale di preavviso, previsto dalla Legge 146/90”. Lo si legge in una nota in cui si precisa che il Garante ha ritenuto “inconferente il richiamo dei sindacati proclamanti all’art. 2, comma 7, che prevede la possibilità di effettuare scioperi senza preavviso solo ‘nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”. L’Autorità ha quindi inviato un’indicazione immediata alle organizzazioni sindacali, ricordando che “il mancato adeguamento comporta, tra l’altro, l’apertura di un procedimento di valutazione del comportamento”.

    Lo sciopero generale di domani era stato proclamato da Cgil e i sindacati di base – Usb, Cub e Sgb – nella serata di mercoledì 1 ottobre dopo la notizia dell’abbordaggio da parte della marina militare israeliana alla Global Sumud Flotilla. Subito dopo la vicenda migliaia di persone si sono riversate in strada mostrando sostegno alla spedizione umanitaria. A Roma una marea umana si è ritrovata davanti la stazione Termini per poi convergere verso Palazzo Chigi. Il corteo si è poi concluso pacificamente a piazza San Silvestro. A Napoli i manifestanti hanno occupato i binari della stazione Centrale mentre a Milano un corteo spontaneo è arrivato in piazzale Cadorna, dove sono stati occupati i binari della stazione. “Blocchiamo tutto. Contro il genocidio, per la Palestina, per rompere con Israele” è il contenuto di alcuni degli striscioni esposti nei cortei mentre i manifestanti scandivano i cori “Palestina libera”, “Siamo tutti palestinesi”, “Free free Palestine”.

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