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    Reggio Emilia, spinte e frasi razziste ai bambini dell’asilo: “In Africa serve gente come te”. Maestre indagate per maltrattamenti

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 8 Lug. 2019 alle 16:30 Aggiornato il 8 Lug. 2019 alle 18:52

    Frasi razziste bambini, strattoni e spinte: tre maestre indagate per maltrattamenti

    FRASI RAZZISTE BAMBINI – Un nuovo caso di maltrattamenti subiti da piccoli allievi compiuti dalle maestre. In una scuola materna statale della provincia di Reggio Emilia sono emerse condotte che hanno fatto scattare un’indagine su tre insegnanti: strattoni e spinte, ma anche frasi con connotazioni razziste rivolte ai piccoli e parole con una vaga, ma comprensibile, minaccia.

    In un caso i bambini sono stati anche afferrati per un braccio, alzati con forza. In un caso, un bimbo è stato sbattuto a terra e finito in lacrime. Un altro, urinatosi addosso, è stato lasciato in bagno per una decina di minuti “perché deve sentirsi a disagio”.

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    Le condotte contestate alle tre maestre indagate per maltrattamenti sono state compiute su una quindicina di piccoli dell’asilo.

    Gli espisodi sono stati filmati e registrati dai carabinieri della Tenenza di Scandiano, che hanno condotto le indagini. Per due di loro, di 56 e 54 anni di età, il Gip del Tribunale di Reggio Emilia Giovanni Ghini ha disposto la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia, vietando di accedere a tutte le scuole materne e d’infanzia.

    Frasi razziste bambini, le maestre: “In Africa serve gente come te”

    Per quanto riguarda le frasi razziste, ai bambini le maestre dicevano “In Africa serve la gente come te” e promettevano punizioni, “Non ti do l’acqua a pranzo se non la smetti”, che poi si attuavano. Nei mesi scorsi i carabinieri hanno registrato e ripreso i maltrattamenti, che erano stati segnalati durante l’inverno da alcuni genitori.

    I militari della tenenza di Scandiano hanno prima sentito varie testimonianze, poi hanno accertato i comportamenti delle maestre con intercettazioni audio e video. Nei filmati si vedono anche dei bambini afferrati per un braccio, alzati con la forza oppure sbattuti a terra, fino alle lacrime.

    Non sono mancate le reazioni politiche. “Se i fatti fossero confermati, saremmo ancora una volta davanti ad episodi inaccettabili, gravissimi, fuori da ogni umana comprensione. Le telecamere in asili nido, scuole dell’infanzia, strutture socio-assistenziali, devono assolutamente diventare un obbligo di legge e compito delle Istituzioni deve essere”, ha detto Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia.

    Casi frequenti

    Purtroppo i casi di maltrattamenti ai danni di bambini all’asilo non sono rari. Qualche mese fa in provincia di Pavia, a Varzi, è stato scoperto un asilo degli orrori: un’educatrice, titolare della struttura, è stata arrestata, e due collaboratrici denunciate, in seguito a ripetute violenze contro i piccoli. A giugno una maestra d’asilo è stata arrestata a Ragusa con l’accusa di maltrattamenti ai danni di bambini di età compresa tra i pochi mesi e i tre anni.

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