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    Francia: scarcerato l’ex terrorista Maurizio Di Marzio

    Di Giulio Alibrandi
    Pubblicato il 20 Lug. 2021 alle 19:16

    Francia: scarcerato l’ex terrorista Maurizio Di Marzio

    L’ex membro delle Brigate rosse Maurizio Di Marzio è stato scarcerato dopo essere stato fermato ieri a Parigi a seguito della richiesta di estradizione presentata dall’Italia. Lo riporta l’Agi, affermando che Di Marzio è tornato in libertà con l’obbligo di firma ogni 15 giorni.

    Di Marzio era sfuggito alla retata dello scorso 28 aprile, in cui erano stati arrestati a Parigi sette ex terroristi rossi. Tra questi Giorgio Pietrostefani, fondatore di Lotta continua, condannato a 22 anni come mandante dell’omicidio Calabresi oltre agli ex brigatisti Marina Petrella e Giovanni Alimonti, condannati rispettivamente all’ergastolo e a 22 anni di reclusione nel processo Moro-ter, scaturito dalle indagini per il sequestro del presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro.

    Di Marzio avrebbe dovuto finire di scontare in Italia una pena residua di 5 anni e 9 mesi di carcere per banda armata, associazione sovversiva, sequestro di persona e rapina. L’ex membro dell’ala militarista delle Br aveva preso parte al tentato sequestro del vicecapo della Digos di Roma, Nicola Simone, il 6 gennaio 1982, senza commettere omicidi, a differenza di alcuni degli altri arrestati.

    A maggio per le autorità italiane era venuta meno la possibilità di estradare l’ex brigatista diventato ristoratore a causa della prescrizione. Lo scorso 8 luglio la Corte d’Assise di Roma ha invece stabilito che la pena nei confronti di Di Marzio non è ancora prescritta, stabilendo che un fermo avvenuto nel 1994 ha allungato i termini fino al 2022.

    Nell’operazione di aprile, chiamata ”Ombre rosse” erano stati arrestati anche Enzo Calvitti, Roberta Cappelli e Sergio Tornaghi, in passato membri delle Brigate rosse, e Narciso Manenti, appartenuto ai Nuclei armati contro il potere territoriale. Oltre a Di Marzio erano sfuggiti all’arresto anche Luigi Bergamin, ex membro dei Proletari armati per il comunismo e Raffaele Ventura, che apparteneva alle Formazioni comuniste combattenti. Entrambi si erano costituiti il giorno successivo all’operazione. Tutti gli arrestati sono stati poi messi in libertà vigilata.

    Gli arrestati, condannati per atti di terrorismo negli anni ’70 e ’80, fanno parte di una lista  trasmessa alla giustizia dal presidente francese Emmanuel Macron, scelti tra le 200 persone che da anni l’Italia chiede alla Francia di consegnare.

    La presidenza francese ha dichiarato che la decisione di trasmettere i nomi alla giustizia francese “aderisce rigorosamente alla ‘dottrina Mitterrand’” di garantire asilo agli ex brigatisti tranne che per reati di sangue.

    In base alla dottrina che prende il nome del presidente socialista François Mitterand, negli scorsi decenni la Francia ha rifiutato l’estradizione a persone imputate o condannate in Italia per atti di terrorismo che avessero rinunciato alla violenza politica, contestando le leggi speciali introdotte in Italia per combattere il terrorismo durante gli anni di piombo. Secondo quanto dichiarato da Mitterand in un discorso del 1985, la dottrina esclude chi ha compiuto atti di “terrorismo sanguinario, attivo, reale”.

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