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    Coronavirus, Flavio Briatore: “Solo le discoteche di destra avevano il virus, quelle di sinistra no”

    Flavio Briatore. Credit: Instagram
    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 17 Set. 2020 alle 13:45

    Briatore: “Solo le discoteche di destra avevano il virus, quelle di sinistra no”

    “Solo le discoteche di destra avevano il Coronavirus, quelle di sinistra no”. Sono le dichiarazioni di Flavio Briatore in un’intervista al Corriere della Sera. Secondo l’imprenditore, guarito dal Coronavirus, il “caso Sardegna” è stato “un attacco mediatico orchestrato politicamente e il Billionaire è stato strumentalizzato, perché noto in tutto il mondo”.

    Dopo tre settimane di positività e due tamponi negativi, Briatore torna a Montecarlo: “Ho appena fatto quasi cinque chilometri di camminata e ho ripreso il lavoro normale di prima”. Della quarantena trascorsa a casa della amica e senatrice Daniela Santanché dice: “sono state brutte la solitudine e l’impossibilità di vedere mio figlio”. Poi aggiunge: “L’anno scorso con la polmonite era stato molto peggio. Ora, a parte la prostatite per cui ero entrato in ospedale, ho avuto solo due giorni di febbre a 38”. Ma precisa anche che non intende minimizzare la pandemia: “So che non va a tutti così”.

    A chi lo accusa di avere appoggiato i negazionisti del Covid, Briatore risponde di aver “solo dato ragione al dottor Alberto Zangrillo, quando diceva che il virus era clinicamente inesistente, non che non esistesse più”. Sull’alto numero di contagi registrati a fine estate nel suo locale, il Billionaire, dice: “Mi devo scusare perché do lavoro? È una follia”. “I contagi ci sono stati anche in Emilia, Toscana, Puglia…”, continua. E sulle polemiche legate alla riapertura delle discoteche, Briatore afferma: “Se non aprivano, dove andavano i ragazzi? In spiaggia e nelle case con la distanza di un centimetro e mezzo”.

    Bisogna fa ripartire l’economia“, sostiene l’imprenditore. “Ci siamo dimenticati dei problemi reali. Bisogna usare mascherine eccetera, ma dobbiamo far ripartire l’economia. I bollettini andrebbero dati una volta a settimana, darli ogni giorno spaventa e distrae da disoccupazione, povertà, ritardi nell’erogazione dei sussidi e incapacità del governo. La gente aspetta ancora la cassa integrazione di aprile e maggio, io invece ho avuto il Covid e sono in ufficio a lavorare. In Francia, hanno ridotto la quarantena a sette giorni e qui a Monaco vedo che sta funzionando. In Italia, la discussione se ridurla da 14 a 10 giorni mi sembra una buona idea”, dice Briatore.

     

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