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    Firenze: “Il capo mi ha tirato il telefono in faccia perché ho chiesto di lavorare in smart working”

    È quanto sostiene in una denuncia la segretaria del direttore di Confindustria Firenze

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 27 Gen. 2021 alle 15:22

    Aggredita dal suo capo perché avrebbe chiesto di poter lavorare in smart working. È quanto sostiene in una denuncia la segretaria del direttore di Confindustria Firenze. La notizia è stata riporta dal Corriere della Sera. Al momento non ci sono indagati e sarà la magistratura a dover decidere se avviare le indagini. La donna, segretaria di presidenza e di direzione, 32 anni di lavoro in Confindustria Firenze, sempre secondo quanto riportato dal quotidiano, sarebbe in malattia da due mesi a causa di lesioni al volto e agli occhi provocate da uno smartphone che, come scritto nella denuncia, l’uomo le avrebbe lanciato in volto. Il motivo del gesto sarebbe da attribuire a una presunta discussione nata a seguito della richiesta della segretaria di poter lavorare in smart working.

    Sempre secondo quanto scritto il telefono le sarebbe stato lanciato due volte: la prima avrebbe sfiorato un’altra segretaria mentre la seconda l’avrebbe colpita al volto. Da qui la presentazione della denuncia penale contro il direttore. L’episodio sarebbe accaduto lo scorso 26 novembre.

    La segretaria fa sapere di essersi sentita paralizzata dal terrore e di avere avvisato una collega affinché chiamasse il 118. Poi però lei ha preferito non recarsi al pronto soccorso “a causa dell’emergenza Covid”. Per quanto successo, lei ha sporto regolarmente denuncia alla Procura di Firenze. Nel frattempo l’uomo si sarebbe recato in farmacia per acquistare il necessario per potere prestare soccorso alla sua dipendente. A quel punto l’uomo l’avrebbe accompagnata in una clinica privata cittadina dove è stata medicata e refertata. Nei giorni successivi la donna avrebbe saputo che il suo capo avrebbe raccontato al presidente di Confindutria che lei aveva sbattuto da sola in ufficio. “È stata una circostanza del tutto accidentale e sfortunata – ha precisato al Corriere l’uomo denunciato -. In realtà ho lanciato il telefono in uno scatto d’ira e sfortunatamente ho preso la collega. Non avevo alcun motivo di prendermela con la signora”.

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