Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    Il figlio di Grillo accusato di violenza sessuale: gli investigatori cercano i video e le chat cancellate

    Di Madi Ferrucci
    Pubblicato il 8 Set. 2019 alle 18:40

    Il figlio di Beppe accusato di violenza sessuale: gli investigatori cercano i video e le chat cancellate

    Gli inquirenti stanno investigando sulle chat del figlio di Beppe Grillo e dei suoi 3 amici, indagati per lo stupro di una ragazza scandinava che si sarebbe consumato il 16 luglio scorso. Dieci giorni dopo la ragazza ha denunciato la presunta violenza ai carabinieri della stazione Moscova a Milano.

    Come riporta il Corriere della Sera, gli investigatori al momento sono impegnati a ripristinare tutte le chat che i quattro ragazzi hanno cancellato, per far sparire ogni traccia di quanto successo quella notte. Attraverso il programma informatico Ufed è infatti possibile far riemergere dai cellulari tutti i dati eliminati.

    I difensori dei ragazzi hanno infatti parlato dell’esistenza di almeno due video fatti con il cellulare, che mostrerebbero un rapporto consenziente.

    Lo stupro sarebbe avvenuto dopo una serata al Billionaire, il noto locale di Flavio Briatore a Porto Cervo, in Sardegna. Secondo il racconto della ragazza alle forze dell’ordine, dopo aver bevuto e ballato al locale i ragazzi hanno invitato lei e un’amica a mangiare una spaghettata, in un residence in Costa Smeralda.

    L’amica si è addormentata e poco dopo la ragazza dichiara che sarebbe avvenuto lo stupro. Non è chiaro se l’amica dormisse profondamente per i troppi drink o per altre ragioni e la sua testimonianza potrebbe essere fondamentale per ricostruire l’intera vicenda. I ragazzi negano le accuse. Nella casa vicina al residence si trovava anche la moglie del comico Grillo, che nei prossimi giorni sarà sentita in Procura.

    Figlio di Beppe Grillo, parla la presunta vittima di stupro: “Mi hanno fatta bere, poi hanno abusato di me a turno”
    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version