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    Famiglia nel bosco, la relazione dei servizi sociali: “I bambini hanno paura della doccia, turbati dall’interruttore della luce”

    Nathan Trevallion e Catherine Birmingham. Credit: Screenshot da "La Vita in Diretta", in onda su Rai 1

    In attesa delle decisioni del tribunale, emerge la relazione dei servizi sociali sulla famiglia nel bosco

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 17 Dic. 2025 alle 10:03

    Mentre la Corte d’Appello dell’Aquila è chiamata a esprimersi sul caso della cosiddetta famiglia nel bosco, in seguito al reclamo presentato dai legali di Nathan Trevallion e Catherine Birmingham contro la sospensione della responsabilità genitoriale, emerge la relazione dei servizi sociali che racconta la quotidianità di Utopia Rose, Galorian e Bluebell e le differenze tra la vita che conducono oggi con quella in cui li facevano vivere i genitori. “Reagiscono con gioia e gratitudine alle varie attenzioni che ricevono, dai vestiti puliti e profumati che annusano continuamente oltre ad esprimere spesso il desiderio di voler restare ‘al caldo'” si legge nelle relazione, rivelata dal Corriere della Sera. Anche se “gli operatori sono riusciti a fare la doccia ai bambini ma solo con acqua, non volendo usare i saponi messi a disposizione… Uno dei fratelli ha dimostrato timore nei confronti del soffione della doccia”.

    I giudici hanno tempo fino al 27 gennaio per prendere una decisione in merito al ritorno dei bambini in famiglia. Nella relazione, l’assistente sociale scrive che “anche l’individuazione delle problematiche riguardanti la situazione abitativa, socioeconomica, igienico sanitaria, socioculturale ed educativo relazionale è stata condivisa e sottoscritta dai genitori e dall’avvocato”. Gli stessi genitori e il loro legale, quindi, hanno riconosciuto le problematiche sollevate dagli assistenti sociali. Secondo l’esperta “il disagio maggiore si può osservare quando si attivano fra loro confronti sia per le proprie esperienze personali che per le proprie competenze”. Questo perché “si evidenziano deprivazioni di attività condivisibili con il gruppo dei pari, per esempio da un semplice gioco ad attività più specifiche come i compiti scolastici e le conoscenze generali”. E vengono forniti alcuni esempi: “Il loro sonno è stato turbato dalla presenza, all’interno della stanza, di oggetti di uso comune quali l’interruttore della luce e il pulsante di scarico dello sciacquone del bagno”.

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