Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    Indagata per corruzione, dirigente del ministero dell’Istruzione tenta il suicidio: è in gravi condizioni al Gemelli

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 15 Apr. 2021 alle 07:38 Aggiornato il 15 Apr. 2021 alle 10:37

    Indagata per corruzione, dirigente del ministero dell’Istruzione tenta il suicidio

    Nella mattina di ieri, mercoledì 14 aprile, un’alta dirigente del ministero dell’Istruzione ha tentato il suicidio lanciandosi dal secondo piano di un palazzo di Roma. La donna, 47enne, ha tentato il suicidio perché, come emerso dalle prime testimonianze raccolte dalla polizia, era “sconvolta” per la perquisizione subita dopo aver scoperto di essere indagata per corruzione. G.B., a capo del dipartimento per le Risorse umane, finanziarie e strumentali del ministero dell’Istruzione, è attualmente ricoverata in gravi condizioni al Policlinico Gemelli di Roma: fratture multiple alla colonna vertebrale e al bacino, alle gambe e alle costole. L’operazione, durata tre ore, per ora non ha sciolto la prognosi riservata.

    Secondo l’accusa avrebbe avuto in uso una carta di credito che avrebbe utilizzato per spese personali. In particolare nel decreto consegnato dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria si legge, scrive Repubblica, che la dirigente del Miur “riceveva indebitamente per l’esercizio delle sue funzioni somme di denaro e utilità per sé o per terzi per complessivi 679.776,65 euro” da Federico Bianchi di Castelbianco, 69 anni, psicoterapeuta romano, editore dell’agenzia Dire. Regali e benefit, era l’accusa, elargiti o promessi. Secondo gli investigatori, coordinati dal pm Carlo Villani, la donna avrebbe avuto in uso anche la carta di credito dell’imprenditore, conosciuto da vent’anni. E l’avrebbe utilizzata.

    Bianchi, che è socio e amministratore di fatto della Com.e, Comunicazione ed editoria srl, avrebbe ottenuto in cambio due affidamenti da poco meno di 40mila euro ciascuno da parte del Miur, con decreti firmati proprio dalla dirigente Boda. Il Nucleo di Polizia valutaria della Guardia di finanza aveva perquisito due giorni fa la sua casa a Roma, l’ufficio di viale Trastevere e una soffitta nella disponibilità della donna.

    I vertici dell’Istruzione sono sorpresi delle accuse e addolorati per le conseguenze, frastornati i collaboratori di G. B. Hanno una certezza: “La nostra dirigente è una persona onesta e sempre vicina agli ultimi della scuola”. In Viale Trastevere è conosciuta come una donna di Stato generosa e appassionata. Ha gestito tutte le fasi per la consegna di tablet e pc in piena pandemia e, di fronte a segnalazioni specifiche, si adoperava in prima persona per far arrivare risorse e device.

    Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è “profondamente addolorato ed esprime tutta la vicinanza, sua e del Ministero, alla dottoressa G.B. e alla sua famiglia”, si legge in una nota diffusa in serata dal Miur.

    Leggi anche: Studenti bendati per protesta davanti al Ministero: “Umiliati durante le verifiche in Dad”

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version