Le tracce di Dna di Alberto Stasi ritrovate nella spazzatura di casa Poggi non preoccupano il suo legale, anzi. Intervenuto a Zona Bianca, la trasmissione in onda su Rete 4 nella serata di mercoledì 25 giugno, infatti, l’avvocato Antonio De Rensis, uno dei due legali che assiste Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio di Chiara Poggi e detenuto nel carcere di Bollate da 10 anni, ha commentato i primi risultati dell’incidente probatorio sul contenuto del sacchetto della spazzatura contenente i resti della colazione, mai analizzati prima d’ora. Sul piattino di plastica, sul piccolo sacchetto azzurro dell’immondizia e sulle linguette dei due Fruttolo è stato trovato il Dna della vittima. L’unico profilo di Dna maschile individuato, invece, appartiene ad Alberto Stasi: è sulla cannuccia di plastica del brick dell’Estathé.
Reperti che, secondo De Rensis, “potrebbero aiutarci a riscrivere la storia”. L’avvocato, infatti, ha aggiunto che “relativamente alla spazzatura potrebbero esserci delle indicazioni che, lette nel modo giusto, sono interessanti”. Questo perché i risultati finora ottenuti potrebbero comunque smentire le analisi precedentemente fatte sulla spazzatutra: “Tutti coloro che hanno fatto analisi parascientifiche, e che dicevano che sulla spazzatura non c’era nulla, potrebbero aver detto cose inesatte e vuol dire anche che questo, come tutti gli altri accertamenti in corso come quelli sulle ‘para-adesive’ delle impronte, potrebbero aiutarci a riscrivere la storia di quella mattina”.
Chi per il momento esulta è Angela Taccia, uno dei legali di Andrea Sempio. Nel sacchetto della spazzatura, infatti, non è stato trovato nulla che conduca al suo assistito: “I primi risultati emersi dalle analisi confermano quanto già ribadito più volte dal mio assistito Andrea Sempio e cioè che egli non è mai entrato in quella casa il 13 agosto 2007. Siamo fiduciosi e attendiamo che i periti e i consulenti di parte svolgano e completino il proprio lavoro”.