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    Coronavirus, allarme del Cts su bus e metro. Limite a feste e banchetti, gli esperti: “No evidenza scientifica”

    Gli esperti condividono comunque il principio di "massima precauzione" connesso alla limitazione degli assembramenti nei luoghi chiusi e seguito dal governo per le nuove misure anti-contagio

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 14 Ott. 2020 alle 12:57 Aggiornato il 14 Ott. 2020 alle 12:58

    Gli scienziati del Comitato tecnico scientifico sono preoccupati per il pericolo di diffusione del virus sui mezzi pubblici e sottolineano, invece, che non c’è alcuna “evidenza scientifica” che mostri che il tetto massimo posto dal governo al numero di invitati a feste e banchetti possa servire a limitare i contagi.

    Il parere del Cts è riportato in un articolo del Corriere della Sera firmato da Fiorenza Sarzanini, che sottolinea come il comitato abbia ribadito la “gravissima criticità” legata all’assenza di controlli a bordo dei mezzi pubblici e la necessità da parte del governo di intervenire in maniera decisa. La capienza massima del trasporto pubblico locale oggi è fissata all’80 per cento, ben maggiore del 50 per cento proposto dal Cts, che aveva suggerito anche lo scaglionamento degli orari di ingresso e uscita da scuole e uffici per evitare l’affollamento di bus e metro. Proprio oggi la ministra dei Trasporti Paola De Micheli ha convocato un tavolo con le aziende del settore e i governatori regionali per discutere sul punto, dopo lo scontro scoppiato con le Regioni.

    Il Cts sul limite a feste e banchetti: “Non c’è evidenza scientifica”

    A proposito del limite del numero di invitati a feste e banchetti stabilito nel nuovo Dpcm anti-contagio, gli esperti del comitato avevano inviato al governo un parere coordinato da Agostino Miozzo e trasmesso prima della firma del provvedimento. Nel parere il comitato ha “preso atto” della scelta ma non l’ha condivisa come accaduto sulle altre misure.

    “Per quanto riguarda la proposta di limitazione alla partecipazione nei ricevimenti connessi alle cerimonie civili e religiose ad un massimo di 30 persone, il Cts, rilevando l’attuale assenza di evidenze scientifiche, prende atto del numero indicato dallo schema del Dpcm, improntato al principio di massima precauzione al fine di contenere il contagio da SARS-CoV-2 nell’assoluto rispetto delle misure precauzionali e di stretta osservanza delle procedure e delle norme vigenti”, si legge nel documento citato dal Corriere.

    Anche riguardo alla raccomandazione di evitare feste private con più di sei persone nelle abitazioni, si legge: “Il Cts, condividendo il principio ispiratore improntato alla massima precauzione connesso alla limitazione degli assembramenti nei luoghi chiusi, pur in assoluta assenza di evidenze scientifiche, prende atto del numero indicato dallo schema del Dpcm”.

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