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    Scontrino da 430 euro per due piatti di spaghetti: il conto salato pagato dalle turiste giapponesi a Roma

    Lo scontrino "folle"
    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 27 Set. 2019 alle 11:10 Aggiornato il 10 Gen. 2020 alle 20:20

    Roma, scontrino da 430 euro alle turiste giapponesi per 2 piatti di spaghetti

    Un altro scontrino salato. A Roma due turiste giapponesi hanno pagato 429 euro e 80 centesimi per due piatti di spaghetti al cartoccio di pesce e acqua. Senza ordinare nemmeno il vino.

    Il maxi conto è diventato in poche ore virale e il ristorante in pieno centro storico ha dovuto giustificare la spesa delle clienti. Il locale il cui scontrino è diventato virale è l’Antico Caffè di Marte, in via Banco di Santo Spirito a Roma. La zona del ristorante è quella di Castel Sant’Angelo, nel cuore della capitale.

    Lo scontrino fiscale finito sotto accusa è del 4 settembre scorso, sui social è stato diffuso solo ora ed è già diventato un caso.

    L’importo totale è di 349,80 euro, cui si aggiunge una mancia di ben 80 euro, per un totale di 429,80 euro.

    Le guide turistiche si lamentano dell’accaduto per le ripercussioni che potrebbe avere la vicenda sul turismo nella capitale. “Episodi simili causano un danno di immagine alla città di Roma – dichiarano da Federagit – Guide Turistiche di Roma – Noi desideriamo una città più accogliente e chiediamo che le forze dell’ordine controllino se c’è stato un abuso nei confronti delle due giovani giapponesi”.

    Una volta diffuso lo scontrino su Facebook, sono arrivate altre testimonianze da altri clienti del ristorante: “Ho mangiato qui il 27 agosto e siamo stati derubati. Sul menu scrivono 6,5 euro per etto di pesce, ma quando abbiamo finito il pranzo, abbiamo pagato 476,4 euro…”.

    Non si è fatta attendere la replica del ristorante Antico Caffè di Marte. Il personale del locale ha spiegato: “Il nostro menu è chiaro, tutto è scritto nel dettaglio, basta guardare i prezzi: massimo 16 euro per uno spaghetto allo scoglio – dichiara Giacomo Jin, ristoratore – Per pagare quella cifra le ragazze non avranno preso solo gli spaghetti, ma anche pesce. D’altronde, da noi il pesce è fresco: il cliente lo sceglie al bancone, noi lo pesiamo e lo cuciniamo”.

    Per quanto riguarda invece la mancia. “Per noi non è obbligatoria – replicano i camerieri al Messaggero – Al momento di pagare chiediamo al cliente se vuole dare la mancia, e può scegliere tra il 10 e il 20 per cento dell’importo, tutto liberamente”, assicurano.

    Peccato che il 20 per cento di 349 euro è 69 euro. E non 80.

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