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    Europee, Salvini conquista le periferie di Roma. Stasolla: “La sinistra è morta e la Raggi ha fallito”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 27 Mag. 2019 alle 12:41 Aggiornato il 27 Mag. 2019 alle 12:44

    europee salvini periferie roma | Roma riflette, in modo plastico e innegabile, il crollo generale del Movimento Cinque Stelle in tutta Italia, dove il partito della sindaca Virginia Raggi scivola al terzo posto, superato dal Partito Democratico e dalla Lega.

    I pentastellati, che il 4 marzo 2018 si erano imposti in sei degli undici collegi uninominali della Camera del comune di Roma, si ritrovano al 17,84 per cento, alle spalle del Pd al 30,26 e della Lega al 26,01 e senza riuscire a ottenere il primato in nessuno dei 15 municipi che formano Roma.

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    Nel VI municipio, le Torri, quello del Carroccio è un boom certificato: vota Lega il 36,8% dei romani alle urne, ben quattro punti percentuali in più della destra unita che qui si presentò, nel quinto collegio (prendiamo a riferimento i dati della Camera), con la candidata Barbara Mannucci, incassando il 32%, con i leghisti al 12.

    Dati sconfortanti per i pentastellati, che incoronano invece i salviniani, li troviamo anche in V municipio. Qui il Carroccio tocca il 29,5 contro il 20,4 del M5s. In IV è al 26,8 per cento, quasi sette punti sopra il Movimento, fermo al 20.

    Altro territorio che sembra acclamare il Carroccio, è il litorale. Qui la Lega ha preso il 29,1 per cento, staccando il M5s, dietro con il 23,5, di più di sei punti.

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    I romani che hanno preferito affidarsi al Capitano sono molti anche nei municipi situati fuori le mura. A confermarlo anche i dati di altre zone della città, dal 27,7% del municipio XI (Portuense, Marconi, Magliana), al XV (Cassia, Giustianiana, La Storta), 27,9% all’Aurelio (XIII), 26,6% a Montemario, XIV.

    “Salvini ha parlato alla pancia della gente, è riuscito a colmare quel vuoto lasciato dalla sinistra con risposte facili, pronte ad accontentare le fasce più deboli, quelle che soffrono il disagio sociale ed economico”, commenta a TPI Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio.

    “Il disastro dei cinque Stelle è la manifestazione di una mala gestione firmata Raggi, non si sono pensate politiche sociali di lungo periodo, si è lavorato solo in emergenza, cercando di rispondere ai titoloni dei giornali, piuttosto che mettere in pratica una vera strategia che desse voce ai bisogni dei cittadini”, prosegue Stasolla.

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    Il presidente dell’Associazione spiega anche come siano più di due decenni che la sinistra è completamente sparita dalle periferie.

    “Il dato non è da sottovalutare, per il Pd non c’è nulla da festeggiare per quel punticino in più preso su Roma. I dati parlano chiaro e la sinistra non fa la sinistra. Nessuno si rende conto che a Roma come in Italia l’unica sinistra è rappresentata da Papa Bergoglio?”.

    La riflessione di Stasolla è amara e realistica al tempo stesso: “Si è votato per l’Europa, ma nessun partito ha parlato di Europa durante queste settimane di campagna elettorale, non c’è alcun progetto”.

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    Sulle misure adottate dal Comune di Roma, guidato dalla sindaca Virginia Raggi, nei confronti dei campi rom, l’Associazione 21 luglio ha sempre contestato “l’incapacità degli amministratori di avere le competenze, in seno alla macchina organizzativa, per sapere gestire la questione”.

    Il Comune di Roma, secondo Stasolla, “ha azzerato tutto il passato, fallimenti e successi. E questo vuol dire decretare in partenza il fallimento del piano”.

    “L’unica cosa che può essere fatta”, dice, “è azzerare il piano e riscriverlo totalmente”.

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