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    Covid, terza dose per tutti e green pass più breve: il piano del governo per evitare le chiusure

    Credit: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 15 Nov. 2021 alle 13:33

    Covid, terza dose per tutti e green pass più breve: il piano del governo per evitare le chiusure

    Il governo si prepara alla nuova ondata di Covid-19 accelerando la campagna per la terza dose, mentre diventa sempre più concreta l’ipotesi di una nuova stretta sul green pass.

    A fronte dell’aumento costante dei casi di nuovo coronavirus, tornati ai massimi dallo scorso maggio, le autorità puntano a rafforzare la campagna vaccinale sia per i richiami che per chi ancora non ha completato il ciclo vaccinale, per scongiurare un peggioramento del quadro epidemiologico causato dalla riduzione dell’efficacia dei vaccini.

    Negli scorsi giorni l’Istituto superiore di sanità ha confermato che il calo dell’efficacia vaccinale è già riscontrabile nei dati, rendendo necessario somministrare la terza dose. Secondo l’Iss dopo 6 mesi infatti la copertura garantita dai vaccini si riduce drasticamente, passando “dal 76% nei vaccinati con ciclo completo entro i sei mesi rispetto ai non vaccinati, al 50% nei vaccinati con ciclo completo oltre i sei mesi rispetto ai non vaccinati”.

    Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il governo intende coinvolgere tutta la popolazione e intensificare le pressioni su chi finora ha scelto di non vaccinarsi, ricorrendo anche alle  “chiamate attive” da parte di medici di famiglia e pediatri per convincere i pazienti.

    Da inizio dicembre la campagna per la terza dose del vaccino contro Covid-19, con vaccini a mRna, sarà aperta anche a chi ha più di 40 anni, dopo essere già stata rivolta a immunocompromessi, fragili, sanitari, over 60 e chi ha ricevuto il vaccino monodose Johnson&Johnson da almeno sei mesi. Inoltre, già da questa settimana il governo si prepara a imporre l’obbligo della terza dose per il personale sanitario e anche per tutti i lavoratori esterni delle Rsa.

    Nel caso l’adesione alla campagna vaccinale non dovesse essere giudicata adeguata, nelle prossime settimane l’esecutivo valuterà una stretta al green pass, che potrebbe a una riduzione da 12 a 9 mesi della durata della Certificazione verde Covid-19, rilasciata a chi si è vaccinato contro il nuovo coronavirus, è guarito da Covid-19 o si è sottoposto a tampone. Secondo il quotidiano milanese, il ministero della Salute esclude invece di ridurre la durata della certificazione a sei mesi.

    Al vaglio delle autorità anche la possibilità di ridurre la durata del green pass rilasciato per i tamponi: da 72 a 48 ore per i test molecolari e da 48 a 24 ore per quelli antigenici, considerati molto meno affidabili. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sarebbe meno favorevole a non rilasciare i green pass a chi si sottopone ai tamponi antigenici, una limitazione che rischia di tagliare fuori le farmacie dal sistema di monitoraggio dell’epidemia.

    Non sono previste al momento revisioni ai parametri per l’assegnazione delle fasce di rischio a livello regionale, che vedono tutta l’Italia al momento in zona bianca. Nel caso di focolai locali, sarà compito degli amministratori locali imporre “zone rosse” per limitare i contagi.

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