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    Covid, mal di gola, febbre e affaticamento: quali sono i sintomi di Omicron 5

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 22 Giu. 2022 alle 11:33

    Omicron 5: quali sono i sintomi della sottovariante del Covid

    Mal di gola, febbre, tosse e affaticamento: sono i sintomi di Omicron 5, la sottovariante del Covid che sta causando un aumento vertiginoso dei contagi in Italia e non solo.

    Ormai considerata prevalente, cioè responsabile del più del 50% di casi registrati nel nostro Paese nell’ultima settimana, Omicron 5 non sembrerebbe provocare sintomi gravi così come dimostrano i numeri relativi ai ricoveri ospedalieri che sono ancora piuttosto bassi nonostante l’aumento dei contagi.

    “La stragrande maggioranza dei miei pazienti ha fatto almeno la seconda o la terza e quindi non sviluppa sintomi importanti. Ho avuto solo due malati intubati nelle ultime settimane. Uno, che poi è deceduto, non aveva ricevuto nemmeno una somministrazione, l’altro aveva fatto soltanto una dose” ha dichiarato a La Repubblica Khalid Kussini, medico di famiglia del Friuli Venezia Giulia, una delle Regioni dove si sta registrando una crescita significativa di casi.

    Ma quali sono i sintomi di Omicron 5? E come si può curare l’infezione? Ecco alcune informazioni a riguardo.

    I sintomi

    “In molti hanno il mal di gola e la febbre, anche fino a 39” spiega ancora Kussini. Rispetto alle altre sottovarianti del Covid, Omicron 5 causa inizialmente un forte mal di gola, che poi può sfociare in raffreddore o febbre anche alta e provocare anche dolori muscolari e affaticamento.

    Rispetto alla variante Delta, invece, gusto e olfatto difficilmente scompaiono. “Il virus, comunque, generalmente si ferma nelle alte vie respiratorie, alla trachea e ai bronchi. Quindi non causa polmoniti” afferma il presidente della Società italiana di malattie infettive (Simit), Claudio Mastroianni, ordinario alla Sapienza.

    Una delle caratteristiche di Omicron 5 è quella di riuscire a infettare anche chi ha ricevuto tre dosi di vaccino o contratto il virus nei mesi precedenti, anche se chi ha ricevuto le somministrazioni ha meno probabilità di sviluppare una malattia grave.

    Le cure

    La maggior parte dei casi, come detto, sono gestibili a casa: “Appena fatto il test positivo, i soggetti a rischio come diabetici, cardiopatici o immunodepressi, devono fare un antivirale. Non devono passare più di cinque giorni tra l’esame e la somministrazione” afferma Mastroianni che, per la maggior parte dei pazienti, consiglia “antinfiammatori e tachipirina”.

    Secondo gli esperti, inoltre, Omicron 5 è meno duratura rispetto alle altre sottovarianti del Covid: in media, infatti, dopo 5 giorni ci si negativizza.

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