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    Coronavirus, per le vacanze servirà il “certificato di negatività”

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 11 Mag. 2020 alle 17:53

    Coronavirus, per le vacanze servirà il “certificato di negatività”

    Dal 18 maggio ci saranno aperture differenziate tra le varie Regioni, dando modo così a quelle attualmente meno colpite dal Coronavirus di far ripartire le proprie attività commerciali, sempre nel rispetto delle misure di sicurezza. Con l’arrivo ormai prossimo della stagione estiva, amministratori e imprenditori sono in attesa di sapere come fare per accogliere i turisti ai tempi del Covid-19.

     

     

    Se la Liguria ha già da oggi, 11 maggio, dato il libero accesso a negozi, bar, ristoranti, parrucchieri, alberghi, b&b, locande, altre Regioni attendono il disco verde per il 18. Ma bisognerà organizzarsi per tempo. Come sempre a dettare le linee-guida è il Comitato tecnico-scientifico. Le spiagge private, ad esempio, dovranno avere postazioni da almeno 10 metri quadrati in maniera tale da distanziare maggiormente i clienti, mentre per quanto riguarda le spiagge libere dovranno essere affidate ai comuni così che possano essere controllate. Spetterà dunque in particolare gli enti locali verificare sul corretto rispetto delle regole.

    Le zone comuni (docce, bar, ecc.) dovranno essere sanificate costantemente e saranno a disposizione dispenser di igienizzanti. Bagnini e steward dovranno verificare il rispetto delle prescrizioni. Si pensa anche ad un app che consenta di prenotare il posto sulla spiaggia libera, seppur in maniera del tutto gratuita.  Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha ipotizzato di dotare tutti i bagnanti di un braccialetto che emetta un suono o una vibrazione quando si avvicini troppo ad un altra persona.

    Se ci si augura che in estate gli italiani possano viaggiare e godersi al meglio le vacanze, al tempo stesso serviranno maggiori controlli per accertarsi che non arrivi nessun infetto. In Italia non esiste nessun passaporto sanitario, per cui bisogna valutare altre ipotesi. Si è parlato di un test sierologico effettuato una settimana prima della data di partenza per la vacanza e un contact tracing. Un’opzione subito bocciata dal Ministero della Salute: “Il test sierologico non ha valore diagnostico. Nel momento in cui viene confermata positività è necessario un tampone per confermarla”.

    In attesa di linee guide più chiare da parte del Governo, alcune Regioni si stanno attrezzando da sole in vista dell’arrivo dei turisti. In Sardegna chiunque arriverà sull’isola dovrà avere un “Certificato di test sierologico negativo” per dimostrare di non essere entrato a contatto con il virus. La Regione guidata da Solinas così come il Veneto, infatti, sono pronte a lanciare una propria applicazione mobile per il tracciamento del Covid-19. Un’app che i turisti dovranno scaricare una volta arrivati sul proprio territorio, qualora Immuni non dovesse essere ancora pronta. Anche altre Regioni potrebbero seguire questo modello. Insomma, per chi potrà, sarà sicuramente un’estate di convivenza con il virus, e durante la quale si privilegeranno mete vicine, in Italia, il cosiddetto turismo di prossimità.

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