Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    A Bologna nasce il “Movimento delle Sartine”: cucite centinaia di mascherine per chi ne ha bisogno

    Mascherine delle Sartine Credits: Facebook

    Oltre 120 volontarie al lavoro in casa per produrne 2 mila al giorno da donare a ospedali e case di cura. L'idea nata dal titolare di un atelier di abiti da sposa il cui padre è morto per problemi polmonari il 5 marzo scorso

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 30 Mar. 2020 alle 15:03

    Coronavirus mascherine gratis, nasce il Movimento delle Sartine

    In tempi di Coronavirus lavorano senza sosta tra le mura di casa per cucire mascherine in tnt lavabili, poi distribuite gratuitamente a forze dell’ordine, ospedali o case di cura per anziani. In pochi giorni le sarte-volontarie si sono moltiplicate. Ora sono ben 120 nel solo territorio bolognese e producono circa 2 mila mascherine al giorno: è il “Movimento delle Sartine” nato da un’idea di Andrea Padovan, 40 anni, proprietario della “Sartoria San Lazzaro”, atelier per abiti da sposo e da sposa con sede nell’omonimo Comune alle porte di Bologna.

    Proprio oggi parte una raccolta fondi per far fronte al boom di richieste che arrivano anche da fuori regione: da Milano, da Bergamo o dal Veneto. “È nato tutto per caso. Io ho fatto fare alla mia sarta – racconta Padovan – circa 50 mascherine da donare alla Croce rossa per ricordare il mio papà. Da quel giorno mi hanno contattato sindaci, primari di ospedali, forze dell’ordine. Non credevo che la situazione fosse così disperata”. Incrociando, dunque, le richieste arrivate spontaneamente dal territorio e la platea eterogenea di sarte giovani e anziane, tra i 25 e gli 80 anni, disposte a lavorare gratuitamente è nato il “Movimento delle Sartine“.

    L’atelier compra il materiale per le mascherine, che poi viene consegnato casa per casa alle ‘sartine’. I dispositivi di protezione personale vengono ritirati dopo 24 ore e consegnati a una lunga lista di enti pubblici e privati. “La polizia e una ditta di vigilanza, sempre gratuitamente, pensa alla distribuzione. Regaliamo mascherine a tutti – precisa Padovan – senza alcun tipo di ritorno economico. Ad esempio, le abbiamo donate all’ospedale S.Orsola, al Maggiore, a polizia, carabinieri, vigili del fuoco e guardia di finanza, o agli anziani ospiti delle case di cura”.

    Molla della nascita del “Movimento delle Sartine” è stato un lutto in famiglia. “Mio padre è morto il 5 marzo, faceva fatica a respirare. Aveva diverse patologie. Si era sentito male il 2 marzo scorso. Quando il personale sanitario è arrivato – ricorda l’imprenditore – la situazione era già molto compromessa così non è stato ricoverato. È deceduto in casa tre giorni dopo. Ho notato che i sanitari del 118 non avevano mascherine così ho deciso di regalarne 50 alla Croce rossa”.

    Ora i numeri sono ben diversi: già 10 mila le mascherine donate in soli dieci giorni e continue richieste dal mondo istituzionale, privato, e della sanità tanto da avere ‘ordini’ per altri 30 mila dispositivi. Ecco, dunque, la raccolta fondi pensata per permettere al Movimento di crescere ancora. “Con un euro si regalerà una mascherina. Spero che aderiranno anche diversi personaggi dello spettacolo e calciatori professionisti con cui collaboro per lavoro”, si augura Padovan.

    Ma intanto il padre del “Movimento delle Sartine” non risparmia critiche al governo per la gestione dell’emergenza. Sul fronte delle mascherine anti Covid-19 “quello che sta accadendo con la protezione civile è scandaloso – ha detto – sono ancora fermi con le normative. E nel frattempo si comprano le mascherine all’estero. È uno scandalo che ci vogliano dieci giorni per certificare una mascherina. In un momento straordinario di emergenza come questo – ha concluso Padovan – hanno fatto di più 100 sartine da casa, non pagate, che lo Stato”.

    Leggi anche: 1. Coronavirus, riaperture saranno lente e scaglionate: ultimi bar e discoteche. Controlli serrati per Pasqua /2. Coronavirus, Matteo Renzi a TPI: “Non mi rimangio nulla, la pandemia rischia di diventare carestia”

    3. Lombardia, con la sanità pubblica in tilt chi vuole operarsi (e ha i soldi) si rivolge ai privati: così si alimenta il mercato nero della salute /4. Gori: “Le bare di Bergamo sono solo la punta di un iceberg, i nostri morti sono quasi tre volte quelli ufficiali”

    TUTTE LE NOTIZIE SUL CORONAVIRUS IN ITALIA E NEL MONDO
    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version